Ingoiare Renzi per salvare Conte. I Cinque Stelle si giocano la faccia sul programma. Fico al lavoro da oggi. C’è tempo fino a martedì per trovare la quadra

Ingoiare Renzi per salvare Conte. I Cinque Stelle si giocano la faccia sul programma. Fico al lavoro da oggi. C’è tempo fino a martedì per trovare la quadra

Dopo lo stop di Renzi al nome di Giuseppe Conte (ovvero nessun via libera prima di un “chiarimento” delle forze di maggioranza sul ruolo di Iv nella coalizione) il presidente della Repubblica aveva bisogno di capire la posizione del M5S sul senatore di Rignano. E il M5S ha parlato e con chiarezza ha fatto capire che è pronto a un dialogo con Italia viva ma solo a partire da Conte. Che è poi la posizione espressa dal Pd: “Ribadiamo la nostra disponibilità a sostenere un governo guidato da Conte, con solida base politica e numerica, fondata sulla convergenza delle forze europeiste presenti in Parlamento, dando così vita ad una maggioranza più coesa e rafforzata”.

Da qui la scelta di Sergio Mattarella di affidare al presidente della Camera, Roberto Fico, un mandato esplorativo per capire se è possibile rimettere insieme i cocci della maggioranza (e se è possibile rifarlo sul nome dell’avvocato pugliese). Il numero uno di Montecitorio dovrà riferire entro martedì al Colle. “Lavoreremo al fianco del presidente Fico a cui è stato affidato un compito cruciale in questo frangente. Concentriamoci sui temi che ci accomunano e togliamo tutti i temi divisivi”, dichiara il M5S in una nota. E Renzi pare cogliere l’invito: “La decisione del presidente della Repubblica è una scelta saggia che Iv onorerà lavorando sui contenuti: vaccini, scuola, lavoro e ovviamente Recovery Plan sono le priorità su cui il Paese si gioca il futuro”.

Non pare essere un caso che non citi il tema divisivo per eccellenza: il Mes. Ma su Renzi i sospetti rimangono. Il suo obiettivo, si dice, rimane sempre uguale: sostituire l’avvocato. “Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti. Massimo e pieno sostegno a Giuseppe Conte”, commenta Luigi Di Maio. “è doveroso dar vita presto a un governo con un adeguato sostegno parlamentare in un momento così decisivo”, dice Mattarella. “è emersa la prospettiva di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Questa possibilità va peraltro doverosamente verificata”, spiega il capo dello Stato.

“Al presidente Mattarella abbiamo reso la nostra disponibilità a un confronto con chi ha a cuore l’interesse del Paese, per un governo politico a partire dalle forze di maggioranza attuali ma con un patto di legislatura. L’unica persona in grado di presiedere questo esecutivo per il M5S è Giuseppe Conte”, ha detto al termine delle consultazioni il capo politico Vito Crimi. Non è il momento di porre veti su nessuno, Renzi incluso: “Si può accettare che ci siano veti o personalismi? Oppure è il momento della responsabilità e di fare un passo avanti e farlo tutti insieme?”.

Il segnale che Iv pareva aspettare: “Le cose dette da Crimi vanno nella direzione che avevamo chiesto”, commenta Ettore Rosato. Ad ogni modo la presa di posizione M5S ha l’obiettivo di stanare definitivamente Renzi. Ora spetta al senatore di Rignano uscire allo scoperto e dire con chiarezza se vuole un altro governo e un altro premier. Si dice stia pensando allo stesso Fico anche se il suo sogno rimane il modello Ciampi. Ma c’è il rischio che se si dovesse sfilare dalla trattativa per il Conte ter non tutti tra i suoi lo seguirebbero.

Renzi ha dichiarato di preferire un governo politico ma ha offerto anche la sua disponibilità a un governo istituzionale. Consapevole che in questo senso potrebbero arrivare aperture da Forza Italia ma anche dalla Lega. Sebbene il centrodestra al Colle abbia ostentato unità e invocato il voto. Ma è noto che gli azzurri hanno chiesto “un governo dei migliori” e anche Udc e totiani sono pronti a considerare un esecutivo di unità nazionale. E che la Lega, d’altra parte, mantiene al riguardo una dose di ambiguità, a differenza della Meloni che vede davanti come prospettiva ideale solo le elezioni.