Israele, si dimette il capo dell’intelligence militare

Il generale Aharon Haliva, a capo dell'intelligence militare, terminerà il suo mandato e si ritirerà dall'Idf.

Israele, si dimette il capo dell’intelligence militare

Il generale al comando della direzione dell’intelligence militare israeliana, Aharon Haliva, si è dimesso per il fallimento dell’esercito nel prevenire l’attacco nel Sud di Israele compiuto da Hamas il 7 ottobre. Haliva, secondo quanto riportano i media israeliani, aveva già indicato che si sarebbe dimesso una volta conclusa la guerra, e sembra destinato a rimanere nel ruolo fino alla nomina di un sostituto. Il quotidiano Ynet ha pubblicato un’immagine della sua lettera di dimissioni. Il generale aveva già descritto gli eventi del 7 ottobre come “un fallimento dell’intelligence militare”.

Il generale Aharon Haliva, a capo dell’intelligence militare, terminerà il suo mandato e si ritirerà dalle Forze di difesa israeliane

L’esercito ha fatto sapere che il generale Aharon Haliva “terminerà il suo mandato e si ritirerà dalle Forze di Difesa Israeliane, una volta nominato il suo successore”. Haliva diventa così il primo alto funzionario a dimettersi per gli errori che consentirono il sanguinoso attacco del 7 ottobre, errori che hanno anche portato a un’indagine interna da parte dell’esercito a fine di febbraio, i cui risultati dovrebbero essere presentati al capo di Stato maggiore, il tenente generale Herzi Halevi, all’inizio di giugno.

Il generale Aharon Haliva è la prima testa a cadere per il fallimento nel prevenire gli attacchi del 7 ottobre

A ottobre, Haliva, che ha 38 anni di servizio nell’Idf, si era preso parte della colpa di quel che accadde: non solo non aver sventato l’attacco, ma anche la risposta lenta dei militari, che almeno all’inizio fecero pochissimo contro le migliaia di terroristi di Hamas, che quel giorno presero il controllo di una decina di comunita’ israeliane e occuparono armati il 3% del territorio.

L’indagine interna all’Idf sta proprio cercando di analizzare la risposta delle truppe israeliane, anche nel periodo precedente e successivo all’attacco, nonché il loro dispiegamento sul terreno e le procedure operative utilizzate per neutralizzare i miliziani.