Issata la bandiera della legalità. Così si cambia un Paese corrotto. Il giornalista Fini: “I 5S hanno fatto un miracolo. Ma l’uno vale uno non regge più, è ora di superarlo”

“Crede che questo governo arriverà fino in fondo alla legislatura, Renzi permettendo. Riconosce ai Cinque Stelle di aver innalzato il vessillo della legalità, quanto mai necessario in un Paese corrotto come il nostro. E a loro oggi vuole dare fiducia, pur definendosi un cantore del pessimismo universale. Massimo Fini, giornalista – forse il più controcorrente in Italia – e scrittore, fa un bilancio dei primi dieci anni del M5S.

Il M5S spegne 10 candeline. Quale il suo merito maggiore?
“In un Paese corrotto fino al midollo come il nostro aver inalberato il vessillo della legalità è stato importante e hanno agito parecchio in questa direzione. Più che di onestà preferisco parlare di legalità perché l’onesta è una cosa più profonda che può appartenere anche a un bandito”.

E quale il limite?
“A mio parere sono stati troppo rigidi e lo sono ancora in certe cose. La regola dell’uno vale uno in un Movimento che si presenta come rivoluzionario, seppur pacifico, non può starci. Non credo che Lenin e Trotskij consultassero la loro base quando assaltarono il Palazzo d’Inverno. Questa cosa li ha un po’ paralizzati ma ora sta cambiando: c’è un gruppo abbastanza discreto che comanda”.

Quando un Movimento di cambiamento vince e si trova al governo resta sé stesso o è destinato a cambiare?
“E’ costretto inevitabilmente a cambiare. Bisogna certo vedere in che misura. Se cambia in maniera tale da tradire la sua origine è un’altra cosa. Ma questo lo potremmo vedere un po’ più avanti”.

Il M5S e il Pd: quanto durerà questo matrimonio?
“Penso che questa legislatura andrà fino in fondo. Matteo Salvini ha fatto peggio di un autogol. Ha permesso ai suoi avversari di tirare un calcio di rigore a porta vuota. E ora non credo che questi siano così stupidi da fare lo stesso errore”.

Allora nessun rischio per il governo?
“C’è l’incognita Matteo Renzi. Di uno che dice all’amico ‘stai sereno’ e due giorni dopo gli soffia il posto non ci si può fidare. Se succedesse questo in un bar, quello nel bar non ci entrerebbe più. Purtroppo da noi rientrano da tutte le parti”.

L’ex segretario del Pd, dunque, sarebbe capace di far cadere il governo?
“Renzi è capace di tutto. Di un boyscout io non mi fiderei mai”.

Diritti civili: ius culturae e fine vita. Il Pd pare più motivato del M5S…
“In questo, secondo me, ha più ragioni il Pd. Lo ius culturae dovrebbe essere una cosa quasi pacifica. Idem per il fine vita. Ma su quest’ultimo punto entra in gioco tutta la cultura cattolica. Solo io sono padrone della mia esistenza. Ma per i cattolici il padrone è Dio. ‘La sola scusante di Dio è di non esistere’, ha detto Baudelaire”.

Si discute di allargare la platea degli elettori ai 16enni.
“Sono assolutamente favorevole. Questo, poi, vorrebbe dire spostare la maggiore età dai 18 ai 16 anni. Il che ha conseguenze anche sul diritto penale, dal momento che fino ai 18 anni la responsabilità dei ragazzi è limitata. Forse i 16enni di oggi saranno più immaturi di quanto non lo fossero a quell’età nelle precedenti generazioni però apprendono le cose molto prima di quanto non succedesse nel passato”.

Cosa salverebbe del precedente governo?
“La Lega e il M5S sono due forze politiche in antitesi – diversamente da Pd e M5S – che per stare insieme hanno dovuto utilizzare la trovata del contratto di governo. In cui alcune proposte erano del M5S, altre della Lega. Comunque salverei Reddito di cittadinanza e Quota 100”.

Eppure la narrazione di Salvini sui migranti pare essersi imposta…
“è una questione su cui non si va mai a fondo. Buona parte dei migranti arriva dall’Africa subsahariana, cioè da quella che un tempo chiamavamo Africa Nera, perché il modello occidentale ha distrutto quelle culture, lo straordinario modello africano. Ora si potrebbe anche sparare con i cannoni ai migranti, a patto che la Eni, la Total e compagnia cantando, si ritirino dai loro paesi”.

Quale consiglio daresti al M5S per diventare adulto?
“Il Movimento è già abbastanza adulto. Luigi Di Maio, che è giovane, ha fatto passi indiscutibili in questi anni. Nel M5S c’è un numero maggiore di laureati, se vai a vedere, rispetto ad altri partiti. Certo, come dicono nel calcio, tutto si può sempre migliorare ma anche peggiorare. Io che sono un cantore del pessimismo universale questa volta voglio avere fiducia. Del resto dopo cosa c’è? Conosco abbastanza bene molti dei grillini, sono persone perbene che non è poco in una società corrotta come la nostra. Certo, poi, la politica è anche una storia di trappole e di inganni. E non so quanto loro siano abili in questo”.

Però adesso hanno acquisito una certa esperienza di governo…
“E anche di politica. Sono su piazza da 10 anni, dal primo vaffa di Grillo, quello di Bologna. Detto questo, un giornalista deve sempre tenere una distanza critica, non deve sostenere nessuno, deve semplicemente raccontare”.