Italia anti-europeista. Il Governo conferma di voler porre il veto al bilancio dell’Ue: batte cassa contro le emergenze

Il Governo batte cassa con l'Europa. E per questo conferma la "riserva", anticamera del veto, al bilancio dell'Unione europea.

Il Governo batte cassa con l’Europa per affrontare una serie di emergenze, come immigrazione, disoccupazione e sicurezza. E per questo Roma ha confermato la “riserva”, anticamera del veto, al bilancio dell’Unione europea. “Abbiamo confermato la nostra riserva sull’adozione del riesame del bilancio multiannuale, che senza l’accordo dell’Italia non può essere adottato perché richiede l’unanimità”, ha spiegato il il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, al termine del vertice svoltosi a Bruxelles, ribadendo la posizione del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Noi non siamo né nazionalisti né populisti. Noi però siamo molto stanchi delle ambiguità e delle contraddizioni europee. Siamo molto stanchi di un’Europa che dice alcune cose e poi non le fa. Siamo molto stanchi di un’Europa che è piccola con le cose grandi e grande con le cose piccole. E noi siamo convinti che, se l’Europa non cambia, siamo di fronte all’inizio della disintegrazione europea”, ha incalzato Gozi.

Ma perché è arrivata la nuova promessa di stop? “Lo abbiamo fatto perché riteniamo che sia una proposta su cui dobbiamo avere ancora molte garanzie sul reale aumento a favore delle nostre priorità: immigrazione, sicurezza, risorse europee per i giovani, i programmi di successo come Horizon2020 cu cui non possiamo assolutamente accettare dei tagli, e la flessibilità del bilancio europeo per una maggiore capacità di reagire alle crisi”, ha elencato Gozi. “Su tutto questo non ritenevamo che fossimo arrivati a un compromesso accettabile e quindi abbiamo confermato che l’Italia si oppone al riesame del bilancio multiannuale”, ha concluso.

La partita, comunque, resta aperta. L’Europa può optare per le modifiche al bilancio, venendo incontro alle esigenze italia. Anche perché per l’approvazione è necessaria la votazione unanime.