L’Italia è a un passo dalla recessione. Ora lo ammette anche Franco

Per il ministro dell'Economia Franco non bisogna perdere di vita il problema principale: "la bassa crescita".

“Da due anni ci stiamo misurando con shock di ampiezza inusuale: la pandemia più importante dell’ultimo secolo, un aumento dei prezzi dell’energia di grandi proporzioni, una nuova guerra in Europa”. È quanto ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, intervenendo oggi a un convegno organizzato dalla Consob.

Per il ministro dell’Economia Franco non bisogna perdere di vita il problema principale: “la bassa crescita”

“Osserviamo un rallentamento dell’attività economica – ha aggiunto il ministro dell’Economia -, una ripresa dell’inflazione, viviamo una nuova fase di grande incertezza. In Italia il quadro macroeconomico si è deteriorato bruscamente a causa dell’attacco miliare della Russia al’Ucraina”.

“Il governo è ripetutamente intervenuto per mitigare le ripercussioni per il forte shock sull’economia. Con quattro successivi decreti legge, è intervenuto con misure per oltre 30 miliardi. L’obiettivo è evitare che il Paese torni in recessione”, ha aggiunto Franco.

Per il ministro, inoltre, “non bisogna perdere di vita il problema principale: la bassa crescita. Dobbiamo porre termine a un ventennio di sostanziale stagnazione”. “Dal 2000 all’insorgere della pandemia, il Pil italiano è rimasto sostanzialmente stagnante. La bassa crescita riflette fattori diversi, innanzitutto la debole dinamica degli investimenti in capitale fisico”.

“Gli investimenti fissi lordi complessivi nel 2019 costituivano il 18% del Pil – ha detto ancora Franco -, a fronte di una media Ue del 22%. Dopo la flessione 2020 nel 2021 c’è stata una inversione di tendenza con una incidenza pari al 20%, puntiamo a raggiungere il 22% nei prossimi anni in linea con la media europea. Larga parte degli investimenti dovrà essere effettuata dal settore privato, specialmente dalle imprese”.