L’Italia ha a disposizione due vaccini anti-Covid. Via libera dell’Aifa al farmaco prodotto da Moderna. Le prime dosi arriveranno la prossima settimana

L’Italia ha a disposizione due vaccini anti-Covid. Via libera dell’Aifa al farmaco prodotto da Moderna. Le prime dosi arriveranno la prossima settimana

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale al vaccino anti-Covid dell’azienda americana Moderna, che nei giorni scorsi aveva ricevuto l’ok anche dell’Ema (leggi l’articolo). E’ il secondo vaccino che viene autorizzato in Italia dopo quello di Pfizer-BionTech. Le prime dosi potrebbero arrivare già la prossima settimana. Il vaccino, ha indicato la Commissione Tecnico Scientifica dell’Agenzia del farmaco, ha un rapporto rischio/beneficio particolarmente favorevole nella popolazione a maggiore rischio.

Il vaccino è indicato a partire dai 18 anni di età, anziché dai 16 anni (come nel caso del farmaco Pfizer), prevede due somministrazioni a distanza di 28 giorni, invece che di almeno 21 giorni. L’immunità si considera pienamente acquisita a partire da 2 settimane dopo la seconda somministrazione, anziché una. Il farmaco prodotto da Moderna va conservato a temperature comprese tra i -15° e -25°, ma è stabile tra +2° e +8° per 30 giorni se in confezione integra. Il flaconcino multidose contiene 6,3 ml e non richiede diluizione, è quindi già pronto all’uso.

“Salutiamo con entusiasmo – ha commentato il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini – la possibilità di mettere a disposizione un secondo strumento per questa campagna vaccinale che sta raggiungendo ottimi risultati in Italia. Si tratta di un vaccino sostanzialmente equivalente rispetto al primo, con dati molto convincenti rispetto a tutte le popolazioni a rischio”. La scienza, ha sottolineato, invece, il presidente dell’Agenzia del farmaco, Giorgio Palù, “ci ha fornito in pochissimo tempo un’altra arma potentissima ed efficace che sicuramente potrà incidere da subito sulla salute dei soggetti più a rischio, ma anche limitare la circolazione del virus se, come è auspicabile e come sta in affetti accadendo, l’adesione alla campagna vaccinale sarà convinta e sostenuta”.