L’Italia ha acquisito 300 milioni di mascherine. In attività anche le prime 25 aziende della filiera nazionale che ne produrranno duecentomila al giorno

“Abbiamo consolidato una sufficiente quantità di acquisizioni di dispositivi di protezione individuale. In questi giorni abbiamo acquisito 300 milioni di mascherine e verranno distribuite con un criterio concordato con la totalità delle Regioni”. E’ quanto ha detto il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, nel corso di una conferenza stampa al Dipartimento della Protezione civile. Parlando della produzione interna dei dpi ha spiegato: “Abbiamo fatto passi in avanti, le prime 25 aziende della filiera sistema moda da ieri producono 200 mila mascherine chirurgiche al giorno, il piano è aumentarle a 500 mila nella prossima settimana e 700 mila in quella successiva”.

“Avevo detto – ha aggiunto il commissario – che avremmo avviato senza indugio e di corsa una produzione nazionale di dispositivi di protezione. Noi dobbiamo dotarci di una capacità autoctona, anche e non solo perché non conosciamo la durata dell’emergenza ma abbiamo compreso che la diffusione nel mondo è una realtà e tutti i paesi avranno bisogno di dispositivi e macchinari e ognuno dovrà come stiamo facendo noi produrre in casa propria. Abbiamo fatto molti passa avanti in questo campo. In una settimana abbiamo fatto un’importante pezzo di strada e ringrazio la capacità e velocità del sistema industriale italiano”.

Arcuri ha inoltre spiegato che per quanto riguarda gli incentivi previsti nel decreto Cura Italia, 50 milioni in totale per chi ha intenzione di produrre mascherine, “in pochi giorni sono arrivate 350 proposte di investimento e oggi ne vengono approvate le prime 14. Da domani ci saranno altri 14 soggetti che potranno iniziare la produzione di questo oggetto fondamentale”. Il commissario straordinario ha annunciato che sono state consegnato già ieri una quantità sufficiente di mascherine anche all’ordine nazionale dei medici e nei prossimi giorni è in programma la distribuzione anche ai farmacisti.

“Un’azienda abruzzese – ha spiegato ancora Arcuri – che ha iniziato a produrre mascherine, ci ha chiesto non solo di poterne dare alla Protezione Civile ma di potere regalare le prime 250 mila senza chiedere il corrispettivo. Abbiamo chiesto di regalarle alla Protezione Civile dell’Abruzzo, è un bel segno che mostra che gli italiani sono straordinari e che l’Italia ce la farà”. Per quanto riguarda la distribuzione di dispositivi e macchinari nel Sud Italia, Arcuri ha sottolineato l’esigenza di mantenere in equilibrio due leve: “inviare i dispositivi dove l’epidemia è più forte e nello stesso tempo evitare che la diffusione dell’epidemia avvenga in modo massiccio nelle regioni del Sud. E’ un lavoro difficile, però negli ultimi tre giorni abbiamo consegnato alle regioni 290 ventilatori”.

“A ieri – ha spiegato ancora il commissario per l’emergenza Coronavirus parlando di ventilatori polmonari – ne sono stati distribuiti in totale 1.237. Abbiamo iniziato una distribuzione meno simmetrica nelle Regioni, nei prossimi giorni contiamo di distribuire altri 599 ventilatori. Con forniture così massicce andiamo anche verso Sud per evitare che si verifichi il diffondersi dell’epidemia, dobbiamo farlo in maniera rapida. Noi abbiamo una molteplicità di strumenti ma ce ne manca uno: il tempo. Questa guerra si vince solo se si anticipa e non se si segue qualche volta supinamente il tempo che non è a nostra disposizione. Combattiamo tenacemente contro questo nemico forte, sconosciuto e invisibile. Continuiamo a chiedere ai cittadini dei sacrifici, speriamo di poterli ripagare con gli sforzi che tutti senza limiti stiamo facendo. La trasparenza – ha concluso Arcuri – continuerà ad essere la cifra principale del nostro percorso nel tempo che ci separa dalla conclusione di questo dramma che speriamo sia a breve”.