Italia in allerta ma nel frattempo tagliamo i fondi antiterrorismo. Dal 2014 falcidiato lo stanziamento per la salvaguardia dei luoghi sensibili

Dopo la strage di due giorni fa a Parigi, ora anche il governo italiano corre ai ripari. “Massima allerta”, ha detto Angelino Alfano dopo la riunione straordinaria con il Comitato Analisi Strategica e Antiterrorismo. Il governo, dunque, pare voglia fare sul serio, tanto che sono stati annunciati livelli di sicurezza massimi soprattutto per luoghi sensibili come aeroporti e stazioni.

UNA MANNAIA
In realtà, è dal 2005 che esiste un fondo specifico per il “finanziamento di misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalità e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie anche attraverso imprescindibili misure di cooperazione internazionale”. Una misura nata dopo l’attentato di quell’anno alla metropolitana di Londra che, come nel caso di oggi in Francia, aveva spinto tutti i Paesi europei sul chi va là. Peccato però che, a prescindere dalle parole di Alfano, il governo ha deciso di tagliare proprio questo fondo. Lo si legge chiaramente sul bilancio del ministero dell’Interno dove questa voce è stata, a partire dal 2014, tagliata. LaNotizia ha ripreso gli ultimi bilanci del Viminale e ha confrontato quanto sia stato disposto per questa voce. Il dato è incredibile: se nel triennio 2011 – 2013 si è pensato bene di mantenere stabile uno stanziamento di 2 milioni 226 mila euro, dal 2014, complice la necessità di tagliare il più possibile per far quadrare i conti, qualcuno ha pensato di “sacrificare” proprio il capitolo di cui tanto oggi si parla. E allora ecco che per l’anno appena trascorso sono stati spesi solo 924 mila euro per la sicurezza di aeroporti, stazioni e luoghi nevralgici. La spesa, dunque, è stata più che dimezzata. E per l’anno in corso? Peggio ancora: il fondo scende a 880 mila euro. Un po’ pochini vista l’emergenza. Anche perché dal fondo, ovviamente, dipende il numero di agenti impegnati “sul campo”. Ed ecco il punto: secondo le disposizioni delle prefetture, come racconta L’Espresso, ogni giorno ci saranno 980 uomini in meno per i controlli lì dove si temevano attentati.

ZERO COORDINAMENTO
Ma non basta. Tempo fa era stato previsto dal Viminale anche un fondo “per l’integrazione e lo sviluppo della rete degli ufficiali di collegamento delle forze di polizia”, incaricati di stabilire contatti con le autorità dei paesi di destinazione o con le organizzazioni internazionali, “finalizzati ad incrementare la cooperazione internazionale per la prevenzione e repressione della criminalità, dei traffici illeciti trasnazionali e del terrorismo”. Peccato che, conti alla mano, questo capitolo non sia stato rimpinguato nemmeno coni un euro. A secco. L’unica voce che è cresciuta negli anni è quella per la elargizione di assegni vitalizi ai familiari delle vittime di azioni terroristiche, passate da 50 ai 60 milioni di quest’anno. Ecco, nella speranza che questa voce non cresca, converrebbe, forse, rimpinguare le altre.

Tw: CarmineGazzanni