Dopo quasi un anno dall’inizio della pandemia in Cina, il mondo finalmente inizia a vedere la luce in fondo al tunnel grazie ai vaccini che sono ormai in dirittura d’arrivo. Se per Moderna il via libera alla commercializzazione negli Stati Uniti avverrà a giorni ed entro metà mese sarà la volta di quello sviluppato dalla Pfizer, a slittare di qualche settimana sarà quello prodotto da Astrazeneca con l’azienda che, costretta ad un supplemento di test, ha assicurato che entro 7 giorni verranno depositati i dati aggiuntivi richiesti. Con la corsa al vaccino ormai alle battute finali, in questi giorni molti si chiedono a che punto sia il cosiddetto piano vaccini italiano.
Contrariamente a quanto sostenga qualcuno, non solo le linee guida per la strategia dei vaccini esistono ma sono state illustrate ieri dal governo al tavolo con i capigruppo di maggioranza e oggi in Parlamento dal ministro Roberto Speranza. Al momento si sa che “per i giorni di festa’’ prevediamo ‘’maggiori restrizioni’’, perché “dobbiamo evitare di arrivare a gennaio in una situazione complicata” visto che da quel momento, come riferito da Speranza durante la riunione, partirà ufficialmente “il piano vaccini”. Del resto esistono tempi tecnici, come rivelato anche dal commissario Domenico Arcuri, dovuti al fatto che tale progetto “diventerà operativo quando i vaccini avranno le autorizzazioni di immissione in commercio” e che, per quanto riguarda l’Europa, realisticamente potrebbero arrivare entro fine gennaio. Così si scopre che a dispetto di quanto hanno sostenuto le opposizioni nei giorni scorsi, l’Italia ha fatto i compiti a casa facendosi trovare pronta.
Lo sa bene il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, secondo cui “siamo nei due grandi accordi sul vaccino, Pfizer e AstraZeneca”. “Questo pone L’Italia tra i primi Paesi ad avere il vaccino, e tutto ciò non è affatto scontato” ha proseguito il grillino annunciando poi, in grandi linee, i contenuti del progetto per somministrare il farmaco alla popolazione. “Daremo il vaccino a tutti, senza speculazioni commerciali ed economiche” dando “priorità agli anziani, alle persone più deboli e per chi è al fronte come medici e infermieri” ha puntualizzato il ministro. Non ci sarà, invece, la temuta imposizione di vaccinarsi perché, assicura il titolare della Farnesina, il governo si limiterà a “raccomandare a tutti di fare il vaccino”. Le dosi, disponibili in Italia dal primo trimestre 2021, saranno circa 200 milioni provenienti da 6 diversi gruppi farmaceutici.