Italia Viva di fronte a un bivio. Rilancia il Governo o se ne intesta la caduta. Parla Conte (LeU): “Si può mediare su tutto ma proposte come il premierato sono anacronistiche”

“Renzi si intesti il merito del rilancio di governo”. Ecco la chiave di volta, secondo il deputato di Liberi e Uguali e “regista” dell’intesa a tre sulla prescrizione, Federico Conte, per uscire dall’impasse che sta vivendo in queste settimane la maggioranza. “Se l’obiettivo del leader di Italia Viva è quello di condizionare virtuosamente l’azione del governo lo spazio di confronto c’è ed è un bene che venga colto, a condizione che la ricaduta sia una mediazione che costruisce e non distrugge”.

Le condizioni messe sul piatto da Renzi per continuare a sostenere il governo Conte possono essere accettate?
“Occore capire se queste vengono poste con una prospettiva dialettica o come aut aut. Una discuissione sui temi si può anche aprire, sulla prescrzione indubbiamente ci sono degli spazi per migliorare la norma: se Iv fosse rimasta al tavolo della maggioranza probabilmente l’accordo sarebbe potuto essere più ampio. L’aver abbandonato il tavolo e l’essersi rifugiato nell’Aventino della propaganada anti Bonafede ha sicuramente indebolito la capacità di trovare una mediazione, nel quadro di principi costitruzionali, con scelte di caratettere politico. Renzi ha deciso di tenere una posizione più netta – e anche più ‘visibile’ – dal punto di vista della comunicazione ma lo sforzo vero si doveva fare sul piano del lavoro legislativo. E su questo fronte ci sono ancora dei margini”.

La porta è ancora aperta?
“Certo, anche perché il cosiddetto Lodo Conte bis non entra subito in una norma, viene affidato al percorso di un disegno di legge, quello della riforma del processo penale, quindi seguirà tutto l’iter parlamentare previsto: il lavoro nelle commissioni, le audizioni, il confronto con le associazioni di categoria. Se la prospettiva di Iv è quella di un contributo riformista lo spazio c’è. Lo stesso discorso vale per il Reddito di cittadinanza: l’atteggiamento di negazione totale è chiaramente strumentale perché sarebbe irricevibile. Con la forza della ragionevolezza e delle argomentazioni si può giungere ad una mediazione che possa portare ad una soluzione migliorativa. La parte contestata è quella relativa all’inserimento al lavoro, perché nella parte assistenziale la norma funziona. Ma il confronto su questo tema non è così difficile. Durante il Governo Renzi fu approvato il Reddito di inclusione, che aveva valorizzato maggiormente la parte relativa all’iserimento lavorativo, quindi ci può essere una discussione costruttiva. Chiaramente in chiave prospettica e con un orizzonte di senso, come lo è la proposta sblocca – cantieri che è assolutamente condivisibile”.

E il rilancio della proposta dell’elezione diretta del premier?
“è anacronistica, non ha funzionato quando i partiti erano soggetti strutturati che avevano una funzione di argine alla personalizzazione della politica, figurarsi adesso. Si creerebbe uno scontro tra leader non facilmente componibile. E comunque non sarebbe coerente né con la nostra architettura costituzionale né con la legge elettorale di impianto proporzionale che stiamo proponendo – anche con l’apporto di Italia Viva – in Parlamento.
Nei sondaggi Iv si attesta a percentuali simili a quelle di LeU in Parlamento, ma Renzi chiede “pari legittimità”.

Anche voi vi sentite sottostimati?
“La politica si misura anche sulla qualità delle proposte non solo sulla quantità del consenso elettorale, se letta in questo senso posso essere d’accordo con la tesi di Renzi. Se il discorso verte sulla consapevolezza di stare in maggioranza con un gruppo parlamentare piccolo, noi abbiamo deciso di affrontare la questione facendoci carico di un ruolo di ‘responsabilità’ e penso che il nostro ministro Roberto Speranza stia apportando un contributo significativo e anche la mia azione di faticosa mediazione nella partita sulla prescrizione risponde a questo ruolo che ci siano attribuiti, cioè di collante e di supporto tra le forze di maggioranza. Al contrario il ruolo che in queste ultime settimane Renzi ha impresso a Iv è un ruolo critico che in funzione di controcanto a ciò che non funziona può anche andare bene ed avere una funzione virtuosa, ma credo che dopo questa fase di fibrillazione questa energia possa essere convogliata positivamente. Non per destabilizzare”.