Italiani stressati dal lavoro. Uno su cinque soffre di ansia. Più colpite le donne che fanno carriera. I sintomi scambiati spesso per altre malattie

Soffro lo stress diceva la canzone della celebre Boy Band. E mai verso fu più azzeccato, visto che 6 milioni di italiani accusano sintomi da vita frenetica

Sei milioni di italiani sono alle prese con i sintomi della vita frenetica. Malessere diffuso, dolori muscolari, ansia, difese immunitarie basse e il sonno che va e viene. Tutti sintomi del cosiddetto stress da lavoro, di cui soffre un italiano su cinque.  Ritmi sempre più frenetici, ansia da prestazione, minori tutele, e altri aspetti, sono tra le cause che stanno trasformando la giornata lavorativa in un vero e proprio campo da battaglia. Dove, ovviamente, sono le persone più deboli a pagare il prezzo più alto. Ma il problema è generale perché lo stress colpisce in maniera per così dire democratica non lasciando indietro nessuno. Sono, infatti, più di tre milioni le donne con problematiche di questo tipo e disagi psichici. Di queste, circa un milione soffre di una condizione clinicamente rilevante: 500mila per disturbi d’ansia, 230mila di insonnia, 220mila di depressione. Insomma, un ecatombe.

Forti pressioni – Proprio per questo gli psichiatri hanno lanciato un appello alle aziende per un cambio di policy: troppo poca è ancora l’attenzione alla salute psichica dei dipendenti, troppo poche o incuranti delle variabili di genere le azioni di tutela contro i fattori di stress in ambito lavorativo, nonostante i moniti arrivati anche dal Governo sul tema. A preoccupare è in particolare il problema declinato al femminile. La difficoltà di mettere insieme prospettive di carriera con la condizione di essere caregiver o madri, avere sulle spalle la gestione della famiglia. Ci sono, hanno elencato gli esperti, le forti pressioni e le barriere culturali che rendono la carriera manageriale di una donna più difficoltosa e impegnativa, le remunerazioni non in linea con quelle dei colleghi uomini, la tendenza a scivolare nel precariato e la maggiore esposizione ad azioni discriminatorie e molestie. Aspetti che magari vanno ad aggravare una situazione già complicata per un clima aziendale difficile e carico di competitività. Fondamentale resta la prevenzione che è molto più efficace rispetto all’utilizzo di medicinali che spesso alleviano i sintomi più evidenti, ma solo temporaneamente e spesso poi il malessere ritorna a galla ancora di più. Quindi oltre alle pillole è necessario adottare altri rimedi contro lo stress, come rivolgersi a un bravo psicoterapeuta e usufruire di possibilità come il counseling.