Ius Scholae alla Camera: cos’è, cosa significa e perché la maggioranza è spaccata

Lo Ius Scholae arriva in Aula alla Camera: la misura, sostenuta dal centrosinistra, ha spaccato il centro destra. Lega e FdI contrari.

Ius Scholae alla Camera: cos’è, cosa significa e perché la maggioranza è spaccata

Ius Scholae, il testo del provvedimento arriva in Aula alla Camera. La misura, appoggiata in modo compatto dal centrosinistra, ha causato profonde spaccature nel centrodestra. Lega e Fratelli d’Italia, infatti, stanno lottando contro l’approvazione dell’iniziativa.

Ius Scholae, perché la maggioranza è spaccata? Salvini: “La cittadinanza non è un biglietto a premi”

Nel pomeriggio di mercoledì 29 giugno, la Camera discuterà del cosiddetto Ius Scholae ossia una proposta di legge finalizzata a riconoscere la cittadinanza ai figli degli immigrati. Il testo si pone come obiettivo principale quello di riconoscere il ruolo della scuola, dando la possibilità a oltre un milione di giovani under 18 che sono nati in Italia o sono arrivati nel Paese entro i 12 anni di chiedere la cittadinanza italiana a patto di aver frequentato “almeno 5 anni di scuola”.

L’ipotesi di consentire ai più giovani la possibilità di ottenere la cittadinanza anche prima del raggiungimento della maggiore età rappresenta un’iniziativa che incontra il favore e l’appoggio dell’intero centrosinistra. Storia diversa per il centrodestra che sulla misura appare sempre più spaccato.

Nella giornata di martedì 28 giugno, in Commissione Affari Costituzionali, la Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il testo. Per quanto riguarda Forza Italia, Renata Polverini ha votato a favore mentre Annagrazia Calabria ha bocciato la proposta.

Lega e FdI, quindi, si stanno opponendo strenuamente allo Ius Scholae. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, infatti, ha inveito: “La cittadinanza non è un biglietto a premi e si decide a 18 anni”.

Per FdI, invece, la misura è “uno ius soli mascherato”. I deputati di FdI, Emanuele Prisco e Augusta Montaruli, infatti, hanno denunciato: “Ne testo unico PD-M5S la manifestazione di volontà è dei genitori stranieri e non dei ragazzi, il minore non è neppure ascoltato o considerato, ma diventa uno strumento per un lasciapassare alla cittadinanzafacile”.

Cos’è e cosa significa la misura attesa da oltre un milione di ragazzi: il sostegno del centrosinistra

Per quanto riguarda lo Ius Scholae, la misura ricalca il cosiddetto Ius Culturae proposto nel 2019. La misura sottoposta all’attenzione della Camera consiste sostanzialmente nel consentire a un minore di acquistare su richiesta la cittadinanza italiana qualora abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e abbia frequentato in modo regolare uno o più cicli scolastici per almeno un lustro.

L’iniziativa è stata commentata dal deputato e presidente di Più Europa, Riccardo Magi, che ha spiegato: “È un passo importante e positivo: tra le tante leggi inadeguate e fuori dal tempo che è urgente cambiare c’è sicuramente questa”.

Il deputato dem e responsabile del PD per le politiche sulla cittadinanza, Matteo Mauri, invece, ha dichiarato: “Siamo riusciti, nonostante le difficoltà e l’ostruzionismo di Lega e FdI, a fare un importante passo avanti. La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta”.

Il presidente della commissione Affari Costituzionali alla Camera e relatore del provvedimento, Giuseppe Brescia (M5S), infine, ha espresso la propria soddisfazione per l’imminente esame del testo: “Finalmente si va in aula, davanti a tutti gli italiani, per iniziare a saldare un debito con migliaia di ragazzi che si sentono italiani, ma che non sono riconosciuti come tali dallo Stato. Lo ‘ius scholae’ è una risposta pragmatica e semplice a una richiesta di cambiamento diffusa. Non toglie nulla a nessuno, ma aggiunge e crea le condizioni per una società più inclusiva e giusta”.