Ius scholae, un’altra boutade estiva da Tajani: prima lo rilancia e poi frena

Tajani rilancia lo Ius scholae, ma il rischio di un'altra boutade estiva (come l'anno scorso) è alto. Tanto che il leader Fi già frena.

Ius scholae, un’altra boutade estiva da Tajani: prima lo rilancia e poi frena

La domanda è praticamente d’obbligo: sarà una nuova, la seconda consecutiva, boutade estiva o stavolta Antonio Tajani e Forza Italia fanno sul serio sullo Ius scholae? L’apertura del leader azzurro a una discussione con le opposizioni della legge sulla cittadinanza a qualcuno può sembrare un film già visto, esattamente un anno fa. Proprio la scorsa estate, infatti, Forza Italia aveva lanciato la sua proposta sullo Ius scholae, poi accantonata dopo le chiusure del resto della maggioranza.

Ora, però, Tajani dice di volerci riprovare. Creando magari un’asse con le opposizioni, favorevoli all’approvazione di una legge meno restrittiva di quella attuale. Il risultato dell’apertura di Fi è una spaccatura netta nella maggioranza, con le critiche immediate arrivate dalla Lega e la chiusura di Fratelli d’Italia. Tajani, intanto, assicura di essere pronto a “discutere con tutti”, partendo dalla proposta di concedere la cittadinanza ai giovani stranieri dopo dieci anni di scuola “con profitto”.

Ius scholae, possibile convergenza tra Forza Italia e Pd

Le parole di Tajani vengono accolte positivamente dal Pd. Per Marianna Madia si tratta di una “risposta dovuta a ragazzi che sono italiani nei fatti, ma ora si passi dalle parole ai fatti”. E proprio dal Pd sembrano arrivare le maggiori aperture a Forza Italia. Nonostante la battaglia di Tajani sia condivisa anche dalle altre forze di opposizione, come nel caso del Movimento 5 Stelle. Il suo leader, Giuseppe Conte, però non nasconde i dubbi sulla reale volontà di Tajani. Ben venga la discussione su quella che è una “nostra battaglia da anni”, dice Conte, ma lo fa incalzando il vicepresidente del Consiglio: “Se Forza Italia fa sul serio, si approvi subito la legge in Parlamento, anche rinunciando a qualche giorno di ferie”.

Certo, nonostante le aperture i distinguo rimangono. Perché Tajani sottolinea che la sua proposta è diversa da quella del Pd. “Noi abbiamo la nostra proposta, siamo pronti a discuterla con tutti quanti. Il Parlamento è sovrano”, afferma il leader forzista rivolgendo un invito: “Chiunque vuole votare la nostra proposta la voti”. Nessuna convergenza, invece, sulla proposta del Pd, che prevede la cittadinanza per chi fa ingresso in Italia entro i 12 anni e ha frequentato la scuola per almeno cinque anni. Tanto che Tajani dice con chiarezza: “Noi non andiamo sotto i dieci anni, non esiste alcuna possibilità di sconto sui dieci anni”.

Destre in frantumi e Tajani già frena

La proposta di Tajani spacca la maggioranza, con la frenata della Lega con Rossano Sasso, che parla di “boutade estiva”: “Chi parla di Ius scholae non conosce le nostre scuole, dove molti minori stranieri, dopo anni, non parlano ancora l’italiano”. Per la Lega è una proposta “irricevibile” e “tecnicamente sbagliata”. Bocciatura anche da Fratelli d’Italia, con la responsabile Immigrazione, Sara Kelany, che all’Ansa ribadisce che la “legge sulla cittadinanza per noi va bene così”, considerando anche l’esito del referendum. Insomma, il rischio della boutade estiva è dietro l’angolo, considerando le spaccature nella maggioranza.

Tanto più che poche ore dopo anche lo stesso Tajani già frena, dicendo che “non è una priorità”. Proprio l’esito temuto anche da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi-Sinistra: “Anche un anno fa Tajani avanzò la proposta di aprire una discussione in Parlamento, tuttavia, di fronte ai ripetuti no della Lega e di Fratelli d’Italia, si ritirò rapidamente”. Il rischio, quindi, è che la storia si ripeta. Ma se così non fosse, Avs “è pronta a confrontarsi nel merito”. Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, incalza Tajani e lo fa in Aula al Senato: “Quando arriva in Parlamento poi diventa muto perché il ministro degli Esteri ha tanta paura della premier”.