Scontro totale sul controllo informatico dei lavoratori (senza accordi sindacali) introdotto dal decreto attuativo del Jobs Act. I sindacati sono sul piede di guerra e hanno già chiesto la rimozione della norma che prevede la possibilità per le aziende di controllare pc, cellulari e badge dati in dotazione al lavoratore. “Questo si chiama spionaggio contro i lavoratori”, ha attaccato duramente il segretario della Cgil, Susanna Camusso, “è un grande fratello. Questa scelta impedisce al lavoratore di essere libero”. Il ministero del Lavoro replica agli attacchi con una nota in cui spiega che la norma sui controlli a distanza non prevede alcuna liberalizzazione ed è in linea con le indicazioni del Garante della Privacy. E, inoltre, “adegua la normativa contenuta nello Statuto dei lavoratori alle innovazioni tecnologiche”.
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