Juncker fa il renziano per le riforme. E dice di capire le richieste di Renzi sulla flessibilità per l’accoglienza dei migranti

Il presidente della commissione europea, Jean-Claude Juncker, nell'intervista a La Stampa diventa di nuovo uno sponsor di Matteo Renzi.

Ci voleva il referendum per far ricordare al presidente della commissione europea, Jean-Claude Juncker, l’infinita emergenza-migranti affrontata dall’Italia. In un’intervista a La Stampa, infatti, l’ex premier lussemburghese ha manifestato posizioni molto più renziane rispetto al passato.

“Ho detto sin dall’inizio che non possiamo lasciare Grecia e Italia sole davanti al dramma delle migrazioni. Abbiamo salvato 400 mila persone dalla morte, dico noi ma è stata soprattutto l’Italia. È un elemento che fa onore alle virtù da cui è nata l’Europa”, ha affermato Juncker. Quindi il numero uno della commissione ha aggiunto: “Dopo aver ammesso il mio amore per l’Italia, devo confessare che capisco Renzi. Ci sono state incomprensioni fra Italia e Unione europea, anche se mai personali. Non avevano ragione di essere. Ho sempre affermato che l’Italia doveva essere aiutata per l’enorme sforzo nel Mediterraneo”. Quindi è arrivata la promessa: “Le spese legate all’emergenza migranti non saranno contabilizzate per il calcolo del bilancio, come quelle per la messa in sicurezza dopo i terremoti, soprattutto per le scuole. Sono stato io a volere la flessibilità di bilancio grazie alla quale l’Italia ha potuto spendere 19 miliardi in due anni senza conseguenze nell’interpretazione del Patto di stabilità”.

Come prevedibile da parte di Juncker c’è stato anche l’annuncio, per quanto prudente, di appoggio alle riforme. “Non so se sarei utile a Renzi dicendo che vorrei che vincesse il Sì. Mi limito a dire che non vorrei vincesse il No”.