La battaglia M5S non finisce qui: “Ora abolire il Patto di Stabilità”. Parla il vicepresidente 5S alla Camera, Scerra: “Conte resterà nella storia”

“Abbiamo raggiunto traguardi impensabili fino a qualche mese fa, sancendo una nuova fase per l’Europa con la storica nascita di un debito comune”. Il vicepresidente del gruppo Cinque Stelle alla Camera, Filippo Scerra, è ben consapevole del risultato raggiunto da Giuseppe Conte, sulla spinta del Movimento cinque stelle, riguardo al Recovery Fund. Ma la battaglia per cambiare l’Europa, spiega ancora Scerra, è solo all’inizio: “Ora dobbiamo batterci per la revisione del Patto di Stabilità”. Insomma, la sola sospensione non basta per superare definitivamente la stagione dell’austerity. “Parliamo, oggi, di un’Europa più forte, solidale e più vicina ai cittadini e di un’Italia che ha, adesso, tutti gli strumenti per ripartire”.

Anche le altre forze di maggioranza hanno riconosciuto la vittoria epocale.

Sappiamo anche che stiamo soltanto all’inizio e che abbiamo una preziosa occasione che va colta al meglio investendo bene le ingenti somme derivanti dal Recovery Plan. Ma questo governo ha dimostrato di avere l’autorevolezza e la forza per affrontare anche questa fase che per certi versi sarà ancora più difficile. Siamo molto confidenti, rilanceremo il Paese.

Come crede ci si dovrà muovere? Quali dovranno essere i settori su cui intervenire maggiormente?

Dobbiamo stabilire un processo che permetta allo Stato di avere un ruolo importante nella programmazione e gestione dei fondi che arriveranno in modo da essere efficienti nella loro spesa. Bisognerà intervenire sui settori fondamentali per lo sviluppo come l’innovazione, la ricerca, il digitale e la sburocratizzazione di una pubblica amministrazione che deve essere al passo coi tempi. E, ancora, dobbiamo coprire con la banda ultralarga il nostro territorio nazionale anche nelle zone più periferiche e rendere più “smart” fiori all’occhiello della nostra economia come il settore turistico. Inoltre, è una nostra assoluta priorità investire sulla transizione verso un‘economia sempre più green e sostenibile, sviluppando modelli di produzione che ci accompagnino verso l’obiettivo europeo della neutralità climatica, riconciliando finalmente economia ed ecologia.

Il risultato raggiuto sul Recovery Fund è una vittoria 5 Stelle e, soprattutto, è la prova che è possibile un’Europa diversa. Ora qual è la prossima sfida in vista di una Ue diversa rispetto a quella improntata sull’austerity?

Non ci possiamo permettere il ritorno dell’austerità per questo dobbiamo batterci per la revisione del Patto di Stabilità – non è sufficiente parlare di ‘sospensione’ per il MoVimento – . Si tratta di regole che risalgono agli anni ‘90, nel frattempo il mondo è totalmente cambiato. Per l’Europa bisogna cambiare con coraggio le prospettive ed istituire finalmente nuovi paradigmi, è questo il momento.

Nel frattempo, però, c’è chi parla sempre e comunque di Mes. Da Cottarelli a Calenda fino a Renzi e Zingaretti. Crede che sia un modo per frenare il successo, politico e mediatico, di Conte?

Conte ha parlato di “attenzione morbosa” e, in queste ore, ha detto e confermato che l’Italia non ne avrà bisogno. Ma adesso, con questa mole di denaro europeo, sarebbe davvero ideologico continuare a parlarne. Per questo noi del M5S rimaniamo fermi sulla nostra posizione, e con la nuova dotazione del Recovery Fund, sono convinto che lo comprenderanno anche le altre forze di maggioranze.

A proposito dell’operato di Giuseppe Conte, crede che i tempi possano essere maturi per immaginare un’alleanza strutturata tra Partito democratico e Cinque stelle, magari proprio con Conte leader?

Innanzitutto al MoVimento 5 Stelle non interessano accordi di Palazzo ma ragiona in termini convergenza su temi che mirano sempre al benessere dei cittadini. Al momento con il PD stiamo lavorando bene e stiamo facendo un lavoro enorme per il Paese. Dobbiamo continuare per questa strada perché l’Italia ha bisogno di risposte rapide ed efficaci. Dobbiamo correre, e dobbiamo farlo assieme alle altre forze di maggioranza per permettere all’Italia di risollevarsi. Su Conte, invece, che dire? Ha dimostrato di essere uno statista di alto livello, il cui sforzo per l’Italia e l’Europa sarà ricordato nella storia.