La Buona Scuola è legge. Ma la minoranza dem volta le spalle al Governo: 5 votano contro e altri 24 non si presentano proprio in Aula

Con 277 voti a favore la Buona Scuola diventa legge. Tutto come previsto, o quasi. Perché la vera notizia è che il provvedimento ha incassato la fiducia anche da parte di quattro verdiniani. Si tratta di Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Massimo Parisi, Giovanni Mottola.

Sono stati 277 i sì, 173 i no e 4 gli astenuti. Presenti 454. Votanti 450. Maggioranza 226. Il 26 giugno il disegno di legge era stato votato in Senato con 159 voti favorevoli e 112 contrari.  Cinque della minoranza del Pd hanno votato no alla riforma: Alfredo D’Attorre, Angelo Capodicasa, Vincenzo Folino, Carlo Galli e Giuseppe Zappulla. Altri 24 non erano presenti in Aula e non hanno quindi partecipato al voto.

Non si placano le proteste di sindacati e opposizioni. I Cinque Stelle si appellano al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché rimandi la legge alle Camere. Mentre Civati annuncia il referendum abrogativo per la parte relativa alla “Chiamata diretta dei docenti”. Insomma l’estate del mondo dell’istruzione continuerà ad essere estremamente calda.