La Camorra colpita nel portafoglio

dalla Redazione

La magistratura ha deciso di far male alla criminalità organizzata là dove è più sensibile: al portafoglio. E così sulla Capitale si stringono le maglie delle varie inchieste, con relativi sequestri. L’ultima maxi operazione della polizia a Roma contro la camorra che ha condotto a 29 arresti. Ma è il dato sui sequestri a dare la dimensione dell’operazione: 400 milioni.

Le persone interessate dalle misure cautelari, sono accusate di associazione di stampo camorristico, truffa ed estorsione aggravata in favore del clan che fa capo alla famiglia “Zazo”, (o Zaza, da nome del defunto Michele Zaza). Secondo le indagini, l’organizzazione criminale avrebbe realizzato in varie regioni d’Italia una fitta rete d’investimenti delle risorse finanziarie prodotte dalla gestione delle proprie attività illecite, quali il traffico di stupefacenti e la capillare sottoposizione ad estorsione di commercianti de imprenditori operanti nel quartiere napoletano di Fuorigrotta. Con i proventi delle attività criminose, il clan Zazo avrebbe quindi acquistato importanti immobili a Roma, Gorizia, Genova e Caserta; impiantato e sorretto numerose società operanti nei settori immobiliare, edilizio, alberghiero, della ristorazione, del commercio di autovetture, della gestione patrimoniale e finanziaria, del gioco e delle scommesse, della gestione di scuderie di cavalli da corsa. Tali ‘asset’, per un valore complessivo stimati di circa 400 milioni, sono stati sottoposti a sequestro. Le misure di custodia cautelare, delle quali 21 in carcere ed 8 ai domiciliari, sono state eseguite dal personale del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Roma e della Squadra mobile della Questura della Capitale in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli.