La casta siciliana non molla l’aumento di stipendio. Malgrado il no di 5S in Regione e di FdI da Roma passa il ritocco delle buste paga

La casta siciliana non molla l’aumento di stipendio. Malgrado il no di 5S in Regione e di FdI da Roma passa il ritocco delle buste paga

La casta siciliana non molla l’aumento di stipendio. Malgrado il no di 5S in Regione e di FdI da Roma passa il ritocco delle buste paga

Da Roma persino Fratelli d’Italia aveva giudicato inopportuno, alla luce del contesto economico attuale con la crisi che zavorra famiglie e aziende, alle prese tra caro-bollette e prezzi alla stelle, l’aumento Istat delle indennità ai parlamentari siciliani, ovvero 890 euro in più rispetto agli 11.100 di stipendio che già percepiscono. Ma nulla da fare.

Nella notte con il voto segreto – chiesto dall’azzurro Gianfranco Miccichè – i 70 deputati regionali dell’Ars hanno bocciato un emendamento alla Finanziaria presentato dal leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, che avrebbe stoppato il sostanzioso incremento legato a una legge del 2014 che prevede l’adeguamento automatico delle indennità in base all’indice Istat che misura ogni anno la crescita dell’inflazione. La richiesta arrivata dai vertici romani di FdI è stata snobbata.

E quel che è peggio è che, come denuncia il M5S, contrario all’incremento assieme a FdI, lo stesso De Luca non ha votato, assieme ai deputati dei suoi gruppi, il suo emendamento che avrebbe stoppato gli aumenti Istat. Oggi Giorgio Assenza, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, si affretta a dichiarare che la norma che prevede l’aumento automatico delle indennità e della diaria dei deputati regionali sulla base dell’indice Istat debba essere abrogata e annuncia che “non appena possibile chiederemo l’esame del disegno di legge in tal senso che avevamo già presentato all’Ars insieme a un analogo ordine del giorno”. Ma per ora i grassi stipendi sono al sicuro.