La comica del Copasir sui rischi per la rete Telecom. Il comitato aveva già sentito i servizi segreti sette volte. Ma pare che nessuno abbia parlato dell’assalto iberico

di Stefano Sansonetti

La lista contiene i riferimenti di sette audizioni, tutte compiute tra i primi di luglio e la fine di settembre. Nell’elenco, in pratica, è condensato il lavoro sin qui svolto dal Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, in questa XVII legislatura. Il presidente dell’organo, il leghista Giacomo Stucchi, circa una settimana fa aveva lanciato l’allarme sicurezza a proposito della scalata spagnola a Telecom Italia. E aveva annunciato la convocazione imminente del direttore del Dis, il dipartimento che coordina i nostri servizi segreti. Convocazione tanto urgente che non è nemmeno stato messa in calendario. Ma c’è di più, perché dalla lista delle audizioni svolte finora viene fuori che i vertici dei servizi sono già stati ascoltati varie volte. Al punto che risulta un po’ surreale credere che l’affaire Telecom, con i rischi derivanti dall’assalto di Telefonica alla strategica rete nazionale, non abbia fatto capolino nell’ambito degli incontri del Copasir. Eppure, a sentire Stucchi, è proprio questa la conclusione.

La lista
Dall’elenco, per esempio, viene fuori che Giampiero Massolo, lo stesso direttore del Dis che poi si è provato a riconvocare con la massima urgenza, è già stato ascoltato dal comitato nelle sedute del 2 luglio e dell’8 agosto. Adriano Santini, capo dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), è stato audito l’11 luglio e addirittura il 24 settembre, ovvero il giorno prima dell’allarmata denuncia di Stucchi. Arturo Esposito, capo dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) si è presentato al cospetto del Copasir il 16 luglio. Ancora, Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai servizi segreti, è stato sentito il 29 luglio. Per finire con Antonello Soro, Garante per la privacy, ascoltato il 23 luglio. E la privacy è un tema richiamato all’attenzione una settimana fa proprio da Stucchi. “L’operazione Telecom nei dettagli non è ancora nota”, aveva spiegato in quell’occasione il presidente del comitato, “soprattutto per i punti più sensibili che attendono alle competenze del Copasir”, tra cui “la tutela della privacy e la garanzia della sicurezza nella comunicazione dei dati”. Insomma, è possibile che durante queste sette audizioni non sia sia fatto cenno a Telecom, sotto “minaccia spagnola dal 2007? A stare all’allarme “improvviso” lanciato da Stucchi sembra di capire che sia andata proprio così. La Notizia ha provato a chiederne conto allo stesso Stucchi, ma il suo staff ha fatto sapere che “il presidente non è raggiungibile prima della prossima settimana”.

Altro che urgenza
Cosa accadrà adesso dalle parti del Copasir? Una settimana fa Stucchi era stato perentorio. “Al prossimo ufficio di presidenza io e il vicepresidente Giuseppe Esposito (Pdl, ndr) porremo in evidenza la necessità di audire Massolo sui temi della sicurezza delle reti”. Ebbene, che fine ha fatto quell’imminente e indispensabile convocazione? Al momento non ce n’è nemmeno l’ombra, alla faccia dell’urgenza con cui il Copasir dovrebbe affrontare la questione Telecom. “L’audizione non è stata ancora messa in calendario”, ammettono dalla segreteria del comitato, “e non si è nemmeno riunito l’ufficio di presidenza”. E prima della prossima settimana, stante l’indisponibilità di Stucchi, non succederà niente. Meno male che qualche mese fa c’è stato un autentico braccio di ferro tra i partiti per mettere la propria impronta sul vertice del Copasir, poi assegnato a un leghista. I grillini, per esempio, erano andati in pressing per insediare alla presidenza un loro esponente. Ora nel Copasir ci sono tre esponenti del M5S, Vito Crimi, Bruno Marton e Angelo Tofalo. Dalle file del Pd sono arrivati il magistrato Felice Casson, il capogruppo alla camera Roberto Speranza e Rosa Villecco Calipari. Completano il quadro della composizione Caladio Fava di Sel e Lorenzo Dellai di scelta Civica. Possibile che nessuno abbia chiesto lumi su Telecom?