La crisi è uno sfregio al Paese. E il mandante è uno solo: Renzi. Floridia (M5S): “Molti senatori sosterranno l’Esecutivo. L’ego dell’ex premier ha spiazzato tanti anche in Iv”

La crisi è uno sfregio al Paese. E il mandante è uno solo: Renzi. Floridia (M5S): “Molti senatori sosterranno l’Esecutivo. L’ego dell’ex premier ha spiazzato tanti anche in Iv”

“Stiamo lavorando senza sosta: la crisi di governo in cui siamo stati scaraventati è uno sfregio al nostro amato Paese. E ha un solo mandante: Matteo Renzi”. Non usa mezzi termini la senatrice del Movimento 5 stelle Barbara Floridia in merito alla crisi di governo innescata dal leader di Italia viva che tre giorni fa ha deciso di ritirare le ministre Iv (Elena Bonetti e Teresa Bellanova) dal governo: “L’atto di Renzi – continua la pentastellata – è irresponsabile e, mi lasci dire, pericoloso”.

Intanto al momento bisogna cercare i numeri al Senato. Che aria tira a Palazzo Madama?
Se i numeri ci sono lo sapremo la settimana prossima. Con centinaia di morti al giorno, una campagna vaccinale appena avviata e un paese che da questo week end ritorna in larga parte in zona arancione, la parola “serietà” credo sia fondamentale. Stiamo lavorando senza sosta: la crisi di governo in cui siamo stati scaraventati è uno sfregio al nostro amato Paese. E ha un solo mandante: Matteo Renzi.

È fiduciosa in vista di martedì?
Siamo sempre fiduciosi, perché crediamo che il Parlamento sia il luogo istituzionale della responsabilità. Il presidente Conte e i nostri ministri hanno fatto il massimo nel complicatissimo 2020. Siamo convinti che molti siano i parlamentari che non sopportano l’idea di vedere il nostro Paese nel caos soprattutto in questo delicato momento. E per cosa? Per l’ego politico di un solo individuo?

E proprio Renzi, invece, continua a dire che alla fin fine il governo non avrà la fiducia…
Renzi è in preda a un canovaccio mal scritto che non avrebbe dovuto né pensare né inscenare visti i danni che ha provocato. Da segretario Pd diceva che non si poteva stare sotto ricatto dei piccoli partiti ma da settimane, dal suo esiguo 3%, ha posto ogni questione con fare ricattatorio. Alla fine, tre giorni fa ha tentato malamente di spiegare una crisi che non ha spiegazioni. Ha detto che le sue ministre Bellanova e Bonetti si sono dimesse perché ormai facevano solo da segnaposto in Cdm. Poi però le ha relegate a comparse del suo show personale. La verità è che Renzi non è nuovo all’utilizzo del “pugnale” politico. Prodi, Letta, Marino, ora Conte: i casi sono tanti.

Tra i parlamentari Iv però pare non siano tutti d’accordo. Addirittura l’ormai ex ministra Bonetti ha detto che se ci fosse un condiviso senso di responsabilità si potrebbe riparlare di intesa, stesso discorso fatto anche da Faraone… qualcuno si è già pentito?
L’atto irresponsabile e anche, mi lasci dire, pericoloso di Renzi credo che abbia spiazzato e messo in difficoltà gli stessi parlamentari di Italia Viva. Con i quali abbiamo sempre lavorato in modo concreto, pur partendo da visioni politiche spesso assai diverse. Renzi tre giorni fa è arrivato persino a sostenere che Conte stesse minando la democrazia nel nostro Paese. Come può più esserci intesa con chi si è spinto a tanto? Sappiamo che su questo in Iv molti hanno da obbiettare, ma non lo hanno fatto finora.

Voi avete detto chiaramente che con Renzi è un capitolo chiuso. E di fatto anche Pd e Leu si sono allineati su questa posizione. Crede che, alla fine, l’entrata a gamba tesa di Renzi abbia cementato l’alleanza politica anche in vista di future competizioni?
Renzi è inaffidabile: ormai questo è assodato ed è il “sentiment” che ha la stragrande maggioranza degli italiani. Con Pd e Leu stiamo continuando a lavorare a testa bassa: ci sono i progetti del Recovery Plan da mettere a punto, attività da ristorare, lavoratori da sostenere, famiglie da aiutare. E milioni di italiani da vaccinare. Alle prossime competizioni ci penseremo a tempo debito.

Se in maggioranza dovessero entrare gruppi sparuti al posto di Italia viva non c’è però il rischio di replicare una sorta di “effetto Scilipoti”. Perché oggi sarebbe diverso?
Niente gruppi sparuti: serve un perimetro di maggioranza chiaro anche se ovviamente ogni parlamentare deve sentirsi libero di appoggiare Conte. Ci sono molti colleghi pronti a portare idee e di soluzioni ai problemi, ma non si può navigare a vista. Si parla di “costruttori”, ma a me viene in mente il titolo di un libro di Vittorini. Uomini e no. In questo momento c’è bisogno di uomini. Di uomini capaci d’amare.