La curva deflette ma l’incidenza dei contagi resta ancora alta. L’Iss: “In quattro regioni vanno anticipate misure più restrittive”

“L’incidena è alta: 524 casi per 100mila abitanti nel periodo di sorveglianza che raccoglie dati di qualche giorno fa. Ci sono differenze tra regioni ma il nostro Paese eccede largamente soglia fissata a livello Ue”. E’ ha ribadito, questa mattina, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa organizzata al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia.

La curva per la resilienza, cioè l’impatto sui servizi sanitari, sta crescendo e si avvicina a soglie di valori critici, in particolare per quanto riguarda le terapie intensive. “In alcune regioni – ha avvertito Brusaferro – si è superata la soglia critica per l’occupazione degli ospedali e c’è probabilità alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per terapie intensive. Quindi c’è l’allerta e non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione”.

“Oggi – ha spiegato ancora il numero uno dell’Iss – ci troviamo in una situazione di rischio alto con necessità di misure di mitigazione, cioè misure sociali per rallentare il virus. Fondamentali i comportamenti. Tutti i sistemi vanno bene ma la battaglia per riportare l’epidemia da ad una dimensione sostenibile passano soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta”.

“Riteniamo validi i dati della Campania – ha detto ancora Brusaferro – ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso. Sulla base dell’ultimo monitoraggio ci sono 4 regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure piu’ restrittive”.

“La curva sta deflettendo – ha spiegato il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza – perché sta aumentando meno delle scorse settimane, ma ci vuole prudenza. Ancora si riesce a far fronte nelle terapie intensive anche se in due regioni c’è già sovraccarico. L’epidemia è generalizzata e quindi spostare i malati tra le regioni ora è più difficile”. Il valore dell’Rt “deve decrescere, ci sono segnali incoraggianti che indicano che la strada è giusta ma non è un ‘liberi tutti'” ha sottolineato Brusaferro.