La destra è una polveriera. Da Lega e Forza Italia veti e ricatti alla Meloni. Salvini prenota cinque ministeri per i suoi e Silvio blinda la Ronzulli alla Sanità

La destra è una polveriera. Da Lega e Fi veti e ricatti alla Meloni. Salvini prenota 5 ministeri per i suoi e Silvio blinda la Ronzulli

La destra è una polveriera. Da Lega e Forza Italia veti e ricatti alla Meloni. Salvini prenota cinque ministeri per i suoi e Silvio blinda la Ronzulli alla Sanità

Summit di coalizione, riunione di partito, sparate pubbliche e sottotraccia veti incrociati. Più si avvicina la deadline per la presentazione della squadra di Governo, con Giorgia Meloni che ha chiesto agli alleati di preparare la lista di nomi graditi entro l’inizio della prossima settimana, e più si alza la tensione nel Centrodestra.

Come accade ormai da giorni, a creare fibrillazioni è soprattutto Matteo Salvini che, deciso a riconquistare consensi elettorali dopo il tracollo alle ultime elezioni, avanza rivendicazioni un giorno sì e uno no. L’ultima boutade arriva dritta dritta dall’incontro a porte chiuse tenuto a Saronno, in provincia di Varese, con i militanti dove ha esclamato: “Per quanto mi riguarda chiederò per la Lega alcuni ministeri come quello per la Famiglia e la Natalità, perché bisogna tornare a mettere al mondo figli senza tanti problemi”.

La destra è una polveriera

E il Capitano ha anche in mente il nome adatto che dovrebbe essere uno tra gli ex ministri Lorenzo Fontana e Alessandra Locatelli. Così dopo l’Agricoltura – rivendicato già nei giorni scorsi – e il Viminale su cui il Capitano non vuole fare marcia indietro, ora Salvini alza la posta in gioco e mette nel mirino anche la Famiglia, gli Affari regionali e l’Innovazione.

Proprio quest’ultimo dicastero è quello che Giorgia voleva affidargli al fine di convincerlo a mollare il braccio di ferro sugli Interni ma Matteo, forse capendo il giochetto, l’ha anticipata tanto che ieri dalla Lega hanno iniziato a far circolare il nome dell’assessore lombardo, Stefano Bolognini, come possibile candidato.

Il problema per la leader di Fratelli d’Italia è che se da un lato Salvini sta puntando i piedi anche pubblicamente, dall’altro Silvio Berlusconi continua a portare avanti le proprie istanze creando ulteriori fibrillazioni. Stando a quanto trapela il Cavaliere sarebbe piuttosto irritato sia per il veto sulla sua delfina Licia Ronzulli alla Sanità, che per la dichiarazione con cui la Meloni ha chiesto agli alleati di proporre “soltanto profili di alto livello” per la squadra di Governo.

Frasi che hanno alzato il livello dello scontro tanto che Berlusconi avrebbe fatto notare ai suoi fedelissimi che lui è sempre stato in grado di scegliere le persone giuste come dimostrato dal fatto che Fratelli d’Italia è piena zeppa di ex azzurri. Per questo il Cavaliere sembra deciso a insistere a oltranza per far accomodare la Ronzulli alla Salute, con una mossa che finirebbe per far cadere altre pedine. In tal senso a farne le spese potrebbe essere Carlo Nordio, il quale rischia di restare fuori dalla corsa alla Giustizia per via di alcune prese di posizione polemiche nei confronti di FdI, che verrebbe scavalcato da Giulia Bongiorno.

Il toto nomi

Quel che è certo è che lo stallo nel comporre la squadra di Governo non potrà durare a lungo. Difficilmente si arriverà a un ultimatum o a una rottura perché l’interesse di tutti è quello di trovare un’intesa e ottenere quante più poltrone possibile. Il problema, almeno al momento, è che alcune caselle decisive appaiono sempre più incerte.

A creare maggior preoccupazione è senza dubbio l’Economia dove sembrano tramontare uno dopo l’altro i nomi proposti. Dopo il presunto rifiuto del membro della Bce Fabio Panetta, malgrado le speranze che possa intervenire il presidente Sergio Mattarella per fargli cambiare idea, la Meloni continua a cercare un tecnico. Il problema è che per il momento nessuno si è reso disponibile.

Per questo il nome più probabile resta quello dell’ex ministro Domenico Siniscalco anche se in queste ore sarebbe stato sondato anche l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco. Al Viminale, malgrado FdI ripeta che su Salvini non c’è nessun veto, la realtà è che si farà di tutto per convincerlo a rinunciare. In tal senso appare probabile che venga scelto il prefetto Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto del Capitano.

Agli Esteri sembra perdere quota il nome di Elisabetta Belloni che non starebbe incontrando il gradimento di tutti e tre i leader, per questo a sorpresa è spuntato il nome di Giampiero Massolo. Agli Affari Ue sempre più probabile l’arrivo di Raffaele Fitto, europarlamentare di FdI.