La Difesa sblocca i pagamenti alla Lockheed per la fornitura dei caccia F-35. In pagamento fatture per 389 milioni. Ma l’Italia vuole rivedere il programma

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, firmerà l'atto per il pagamento dei lotti F-35 ancora in sospeso

Nei prossimi giorni il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, secondo quanto riferisce l’Ansa, firmerà l’atto per il pagamento dei 389 milioni di euro di fatture emesse per i lotti del caccia F-35 ancora in sospeso. “Si pagheranno questi 389 milioni perché l’Italia non è un Paese che si fa parlare dietro e poi ci si fermerà, per portare avanti la ridiscussione del programma”, riferiscono fonti governative citate dalla stessa agenzia di stampa. Le stesse fonti, tuttavia, precisano che “restano delle perplessità sul programma e che dunque sarà rivisto, come già annunciato in più occasioni”.

“Le fatture emesse nel 2018 e non ancora pagate dall’Italia” alla Lockheed Martin per la fornitura dei caccia F-35 ammontano “a 389 milioni di euro”, aveva spiegato in mattinata il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, Alberto Rosso, nel corso di un’audizione alle commissioni riunite Difesa di Camera e Senato. Il generale Rosso ha sottolineato che “a livello politico il numero di velivoli autorizzati in questa prima fase è di 28, noi ne abbiamo 11 e mezzo, ora siamo in attesa”. “Questo aereo – ha aggiunto il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica – è il futuro, qualsiasi rallentamento o calo nel numero sarebbe preoccupante non solo per noi ma anche per l’industria nazionale visto l’indotto economico che il programma porta”.

Il capo di Stato Maggiore dell’Ami ha espresso “forte preoccupazione per l’incertezza sul programma” e “per le ipotesi di un calo quantitativo” dei velivoli che l’Italia acquisirà. L’alternativa, ha aggiunto Rosso, sarebbe avere “mezzi più vecchi e più costosi”. Il numero uno dell’Aeronautica ha aggiunto che il caccia F-35 non è solo “un mezzo da combattimento” ma una “rivoluzione culturale che cambia radicalmente il modo di operare della forza armata”.