La gente snobba i gazebo Pd. Ma le correnti affilano le armi

di Lapo Mazzei

Ammettiamolo, l’endorsement pro Renzi di Belen Rodriguez ci mancava. Soprattutto per il modo con il quale è stato confezionato da miss Farfalla.”Con il suo accento fiorentino mi diverte molto, mi piace fisicamente, ha dei begli occhi chiari”. Sintesi perfetta dei bellini al potere, ovvero tutta immagine e niente sostanza. E siccome certi personaggi hanno il potere di sintetizzare ciò che fondisti e retroscenisti dei grandi giornaloni, che non e azzeccano mai una, ci rifilano con articolesse tanto lunghe quanto inutili, c’è anche l’appendice al ragionamento beleniano. Ospite del programma radiofonico “Un Giorno da Pecora”, condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, Belen ha affermato che alle primarie non sa per chi votare, “ mi devo informare”, ha spiegato ai microfoni di Radio Due. E come lei molti elettori del Pd, dato che i sondaggi dato in caduta libera l’affluenza al gazebo delle primarie. Del resto, viste le precedenti prove, è quanto mai evidente che questo grande gioco della politica da marciapiede non intriga più i cittadini, figuriamoci gli elettori di un partito senza più partita.

Elettori distratti
Le larghe intese prima e la deludente prova su Berlusconi hanno scavato un solco fra il vertice e la base che difficilmente le primarie potranno sanare. Per questo Renzi sta accelerando su tutto. Anche a costo di portare il governo, e con lui il Paese, sull’orlo del precipizio. L’importante è esagerare. In tutto.
Per dire. Le primarie sono aperte ma “capibastone” e correnti peseranno eccome nella scalata alla premiership del Pd. Da mesi i giochi sembrano fatti, e i big democratici si sono schierati soprattutto sui due principali candidati, Matteo Renzi e Gianni Cuperlo. Con un’unica eccezione: il premier Enrico Letta che ha deciso di rimanere neutrale nella sfida congressuale, mentre i fedelissimi del presidente del consiglio vanno in ordine sparso. Altrettanto diviso il sostegno dei ministri dem.

Tifosi e sostenitori
Il rottamatore, oltre alla pattuglia di fedelissimi in Parlamento (Luca Lotti, Simona Bonafè, Maria Elena Boschi e Dario Nardella), ha raccolto le firme di circa 200 parlamentari, tra i quali Paolo Gentiloni e Roberto Giannelli. Con Renzi anche Walter Veltroni, anche se in realtà l’ex segretario è rimasto un po’ defilato rispetto alla polemica congressuale. Dai primi di settembre, poi il sindaco ha incassato il sostegno di Dario Franceschini e di Areadem (con alcune eccezioni eccellenti come quella di Cesare Damiano). Tra i lettiani, sostengono il rottamatore il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia e il “consigliere” del premier Francesco Sanna e il prodiano Arturo Parisi. Il sindaco può contare poi su un gruppo nutrito di sindaci e amministratori: il sindaco di Torino Piero Fassino, la governatrice del Friuli Debora Serracchiani, i sindaci di Catania Enzo Bianco, di Palermo Leoluca Orlando, di Bari Michele Emiliano e di Salerno, il viceministro Vincenzo De Luca. Tra i ministri, sono con Renzi, oltre a Franceschini, Graziano del Rio e Cecile Kyenge. Il primo sponsor della candidatura dell’ex segretario Fgci, Gianni Cuperlo, è Massimo D’Alema con accanto big come Anna Finocchiaro. Con Cuperlo ci sono anche i cosiddetti “Giovani Turchi” ( ovvero il viceministro Stefano Fassina, Matteo Orfini, il capo dei giovani democratici Fausto Raciti). Su di lui c’è stata la convergenza anche di Pierluigi Bersani e dei suoi, il capogruppo Roberto Speranza, Nico Stumpo e Davide Zoggia). Tra i lettiani, tifano per l’ex diessino la vicecapogruppo alla Camera Paola De Micheli e Guglielmo Vaccaro. Di recente la candidatura di Cuperlo si è arricchita anche di un big ex Ppi, Franco Marini. Con l’ex diessino sta, anche se non in modo esplicito, Beppe Fioroni. Tra gli amministratori sostiene Cuperlo il presidente della Toscana Enrico Rossi. Tra i ministri, hanno scelto Cuperlo Andrea Orlando e Flavio Zanonato mentre resta neutrale Maria Chiara Carrozza. Con il deputato lombardo, infine, si è schierato Fabrizio Barca, oltre ad una pattuglia di parlamentari come la prodiana Sandra Zampa, Laura Puppato e Walter Tocci, ma soprattutto una rete di militanti e giovani amministratori. Insomma, più che una giornata di festa, quella di domenica sarà una giornata mesta, dove si consumerà un vero e proprio regolamento di conti.