La Germania ci vuole ammazzare

di Gaetano Pedullà

Se c’erano ancora dubbi, adesso abbiamo la prova assoluta: la Germania della signora Merkel vuole ammazzare l’Europa. A mostrare la pistola fumante è stata ieri lo stesso cancelliere, aprendo un convegno a Berlino dove oggi parlerà il nostro premier Letta (e qui vedremo di che metallo sono i suoi decantati attributi). La Germania che ha imposto all’Europa e alla Banca centrale un rigore assassino, per la prima volta ha un problema con le sue succursali di Bruxelles e Strasburgo. Il caso era stato aperto dagli Stati Uniti (e non da quella Commissione europea che all’Italia apre una procedura d’infrazione dietro l’altra). I tedeschi hanno un surplus commerciale che penalizza gli altri partner dell’Unione e per questo adesso rischiano sanzioni dalla stessa Europa. Dura lex, sed lex potrebbe dire al massimo il cancelliere. E invece no. Di rientrare nei parametri non se ne parla. I vincoli europei – ha detto in sostanza la Merkel – valgono per gli altri, mica per Berlino. Uno schiaffo all’Unione, l’ennesimo, da un Paese che è responsabile indiscusso della crisi di interi paesi; che si è arricchito alle spalle nostre giocando con lo spread e l’euro; che ha sulla coscienza i suicidi dei disperati in Grecia, in Spagna, in Portogallo e in Italia. Con alleati così l’idea di Europa non è più il sogno dei fondatori, ma un incubo da cui dobbiamo scappare aprendo gli occhi prima possibile. Solo ieri l’Italia si è beccata la milionesima procedura d’infrazione perché nella scuola ci sono troppi precari. Li assumesse Bruxelles i 130 mila insegnanti che giustamente aspettano da anni un posto fisso! E ci spiegasse Francoforte – dove c’è la Banca centrale governata da Draghi – come si fa a risollevare l’economia utilizzando la moneta di uno stato estero: l’euro. Certo, l’Europa ci dice che dobbiamo fare le riforme e su questo ha ragione. Ma intanto ci bastona. E se alla Merkel consente di comandare, a noi è permesso al massimo soffrire.