“La gestione autostradale va cambiata”. Parla il vice presidente M5S della Commissione Trasporti De Lorenzis: “La sicurezza prima del profitto: vale il principio chi sbaglia paga”

La sicurezza prima di tutto. “E se chi ha questo compito, preferisce seguire logiche di profitto a discapito dell’incolumità dei cittadini, allora è sacrosanto il principio del chi sbaglia paga”. Non ha dubbi il vice presidente M5S della commissione Trasporti della Camera, Diego De Lorenzis. Che sulla decisione richiesta di revoca della concessione ad Autostrade avanzata dai ministri del Movimento taglia corto: “Non è pensabile che in Italia ci siano infrastrutture pericolose a causa della poca manutenzione mentre invece i pedaggi sono sempre più cari, e questo vale per chiunque detenga le concessioni”. Quanto alle riserve della Lega, in vista di un possibile ingresso di Atlantia in Alitalia, la questione non sussiste: “Se i concessionari di autostrade vogliono contribuire al rilancio di Alitalia possono farlo, ma dal Governo non ci saranno passi indietro”.

A quasi un anno dal crollo del Ponte Morandi, arriva la richiesta dei ministri del Movimento Cinque Stelle di revocare la concessione ad Autostrade. È l’applicazione del principio “chi sbaglia paga”?
“Abbiamo sempre sostenuto, anche prima della tragedia del Ponte Morandi, che il sistema di gestione delle autostrade andava cambiato. Vogliamo fare in primis gli interessi dei cittadini e significa più investimenti per garantire sicurezza e qualità dei servizi offerti. E se chi ha questo compito, preferisce seguire logiche di profitto a discapito dell’incolumità dei cittadini, allora è sacrosanto il principio del chi sbaglia paga”.

Secondo Di Maio “per anni i concessionari delle autostrade hanno solamente arricchito il proprio portafoglio” attraverso gli aumenti dei pedaggi “spesso senza garantire un’adeguata manutenzione”. Si riferiva solo ad Autostrade o anche ad altri concessionari?
“Non posso rispondere a quanto affermato da altri, ma posso dire che non è pensabile che in Italia ci siano infrastrutture pericolose a causa della poca manutenzione mentre invece i pedaggi sono sempre più cari, e questo vale per chiunque detenga le concessioni”.

Dal prossimo gennaio Di Maio ha anche annunciato una rivoluzione nel sistema dei pedaggi che consentirà di ridurre le tariffe e di recuperare efficienza anche oltre il 20%. Ciò presuppone controlli più incisivi sull’attività di gestione dei concessionari?
“Sì, oltre all’intervento sulla riduzione dei pedaggi, in collaborazione con l’Autorità di regolazione dei Trasporti, monitoreremo anno per anno gli investimenti dei concessionari autostradali”.

Come chiarito dal premier Conte, dal 2020 si passerà ad un nuovo Piano unico tariffario nazionale che sostituirà i sei attualmente esistenti per evitare sperequazioni e disuguaglianze. Il metodo la convince?
“Assolutamente. Finalmente abbiamo un piano unico a livello nazionale per le concessioni autostradali e non sei diversi sistemi tariffari attualmente applicati. Questo avrà effetti positivi sulla cittadinanza, perché avremo pedaggi più contenuti e tariffe trasparenti”.

Tornando ad Autostrade, non sono un mistero i dubbi della Lega sulla revoca della concessione anche in vista di un possibile ingresso di Atlantia in Alitalia. Sono dubbi condivisibili?
“Sono due vicende completamente slegate l’una dall’altra. Per la tragedia di Genova ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Per quanto riguarda Alitalia sono i commissari a ricevere le offerte e ancora non sono arrivate. Se i concessionari di autostrade vogliono contribuire al rilancio di Alitalia possono farlo, ma questo non comporterà alcun passo indietro da parte di questo governo sulla linea delle concessioni”.