La Lega l’ha ribadito all’ultima riunione dei capigruppo di centrodestra, ospitata nella stanza del partito di Salvini: prima l’autonomia differenziata, poi tutto il resto. Soprattutto, il disegno di legge deve andare in aula ad aprile e, dunque, la sua approvazione dovrà avvenire prima delle europee. Dichiarazioni che cominciano a incontrare l’opposizione di parlamentari di centrodestra del Sud, che temono un crollo delle preferenze nel loro collegio. Tensioni alla vigilia della manifestazione di Napoli, organizzata dal Coordinamento delle associazioni contro l’autonomia differenziata, con la partecipazione di Pd, M5S e del Movimento Equità Territoriale, oltre che dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil e dei sindacati di base.
La riforma toglierà risorse a sanità e welfare. Domani a Napoli il corteo per dire No all’Autonomia differenziata
Un’iniziativa anticipata da un presidio promosso ieri alla Rotonda Diaz da Flc-Cgil. “Al di là dei principi di questo disegno di legge che è divisivo, corriamo il rischio di avere 20 sistemi scolastici diversi”, ha dichiarato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. “Mentre il Governo accelera per l’approvazione del decreto Calderoli – ha proseguito Ricci – le persone sembrano essere distratte o non riescono a comprendere fino in fondo gli effetti negativi di questa riforma. Se passa, in una regione come la Lombardia che ha un gettito fiscale di 80 miliardi di euro, mentre la Campania ne ha 18, si prevede che le regioni possono trattenere il 30 per cento di queste risorse. Nei fatti Lombardia e Campania avranno un gap economico penalizzante, quindi non saremo un Paese unito e unico su temi fondamentali come scuola e sanità”.
Il governatore De Luca con i confederali alla Rotonda Diaz. “A rischio l’unità del Paese e il Mezzogiorno”
Al presidio ha fatto la sua comparsa il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. “Dobbiamo svegliarci perché davvero è a rischio l’unità del paese, oltre che il futuro del Mezzogiorno”, ha dichiarato il presidente della Regione Campania, che meno di un mese fa, alla testa dei sindaci del Sud, “marciò” a Palazzo Chigi, chiudendo la giornata con uno scontro frontale con la premier Meloni, a cui in quell’occasione diede della “str..”. “Dobbiamo combattere su due fronti: contro l’autonomia differenziata ma anche contro il centralismo burocratico che sta dilagando oggi in Italia, quindi le riforme sono indispensabili ma la nostra linea è: burocrazia zero, non rottura dell’unità nazionale. Ci sono tanti campi – secondo De Luca – nei quali possiamo modernizzare l’Italia, sburocratizzare il nostro paese”. “Sorprendono le parole del governatore sull’autonomia differenziata e sulla spesa della Regione Campania.
Preferendo i pubblici proclami, il presidente ha disertato la riunione della commissione bicamerale che il 4 marzo ha fatto tappa in Campania e fino ad oggi non ha fatto pervenire nessuna documentazione che la sua emissaria si era riservata di trasmettere tempestivamente”, ha dichiarato Catello Maresca consulente della Commissione Bicamerale per le questioni regionali.