La Lega ha “sfiduciato” Gallera. Ma anche Fontana deve lasciare. Parla il capogruppo M5S in Regione Lombardia, De Rosa: “Lo scaricabarile un’inutile operazione di marketing”

La Lega ha “sfiduciato” Gallera. Ma anche Fontana deve lasciare. Parla il capogruppo M5S in Regione Lombardia, De Rosa: “Lo scaricabarile un’inutile operazione di marketing”

La sfiducia all’assessore Giulio Gallera? “Un atto dovuto e tardivo”, ma comunque una “operazione mal riuscita di marketing politico” da parte della Lega che vorrebbe scaricare ogni responsabilità sulla gestione emergenziale in Lombardia. Ecco perché occorrerebbero “le dimissioni anche di Attilio Fontana”. Non va per il sottile Massimo De Rosa, consigliere regionale e capogruppo M5S in Regione Lombardia. “Lo scaricabarile sui medici lombardi in ferie, per coprire i ritardi di Regione Lombardia nell’avvio della campagna vaccinale anti-Covid – spiega a La Notizia – è solo l’ultimo increscioso episodio di una catena di inadeguatezze che si susseguono dal mese di marzo. L’assessore ha dichiarato che le dichiarazioni erano condivise con la presidenza, pertanto, se la Lega sfiducia Gallera, sfiducia anche lo stesso Fontana. Le responsabilità sono le stesse”.

Crede sia un modo da parte di Fontana di scaricare responsabilità?
“Sì. Si tratta di un’operazione, mal riuscita, di marketing politico. La Lega prova a prendere le distanze dalla disastrosa gestione della pandemia in Lombardia, operata da tutta la maggioranza di centrodestra. Non bisogna però lasciarsi ingannare”.

In che senso?
“L’inadeguatezza dimostrata da Gallera è la stessa del presidente Fontana e della sua maggioranza che, fino all’ultimo, ne ha avallato e sostenuto l’operato. Salvandolo in ogni circostanza in cui il Movimento Cinque Stelle ha chiesto all’assessore conto di quella serie interminabile di errori, che hanno reso la Lombardia la regione italiana in cui la pandemia ha riscosso il suo tributo più doloroso”.

Pensa che però tale “sfiducia” segni una rottura anche nel centrodestra lombardo?
“La rottura, all’interno del centrodestra lombardo, esiste da inizio legislatura. Se la Lega cresce, Forza Italia va verso l’estinzione. Questo da un lato alimenta la fame di potere e poltrone del Carroccio, dall’altra rende sempre più disperati i tentativi di sopravvivere dei forzisti. Le sfiducia all’assessore Gallera va letta in quest’ottica”.

Quanto accaduto potrebbe avere ripercussioni sulla tenuta del governo regionale?
“Non si tratta di una presa di coscienza, o di una visione politica condivisa dalla maggioranza, si tratta di giochi di potere, logiche di spartizioni e manovre di palazzo volte a trovare nuovi equilibri nella spartizione del potere stesso. Questo è ciò a cui pensa il centrodestra, in piena pandemia”.

A questo punto crede che solo Gallera debba dare le sue dimissioni? O anche il governatore Fontana ha delle responsabilità?
“Dalla scorsa estate il Movimento Cinque Stelle chiede le dimissioni di entrambi. Troppe le prove di inadeguatezza. Troppi gli scandali e le indagini della magistratura. Troppi gli errori e i ritardi. Dopo la pubblica sfiducia le dimissioni sono diventate inevitabili”.

Quali potrebbero essere adesso i prossimi passi?
“Si agisca immediatamente, perché ora l’importante è la distribuzione e la somministrazione dei vaccini anti-covid e la riforma della sanità lombarda. Il M5S ha presentato una proposta di legge che va nell’ottica del rilancio della medicina territoriale all’interno di un modello in cui il privato sia complementare, e non in competizione, con il pubblico”.

Nel frattempo la percentuale di vaccini effettuati in Lombardia è tra le più basse in Italia. Ennesimo segno del fallimento nella gestione dell’emergenza sanitaria?
“I dati di questi giorni sono allarmanti. Solo il 3% delle dosi a disposizione di Regione Lombardia, la regione che ha avuto più dosi di tutte le altre, sono state somministrate”.

Quali potrebbero essere i rischi cui si andrà incontro?
“Il timore è che le mancanze di chi governa la Lombardia portino al fallimento della campagna vaccinale anti-covid, esattamente come hanno portato al fallimento della campagna vaccinale anti-influenzale. Non risulta esista un piano vaccinale regionale. I vertici regionali hanno sostanzialmente lasciato carta bianca ai singoli presidi ospedalieri. Non esiste. Il cittadino deve avere garantito il medesimo sistema su tutto il territorio regionale. Altrimenti le Regioni cosa sono lì a fare?”.