La lunga marcia della procedura d’infrazione. Dall’Eurogruppo di domani all’Ecofin di febbraio, ecco tutte le tappe. Solo un accordo con Bruxelles potrebbe salvare l’Italia dalle sanzioni

Dopo la bocciatura della manovra ecco le principali tappe della procedura d'infrazione per eccesso di debito

La bocciatura della Manovra da parte della Commissione Ue è l’anticamera della possibile procedura di infrazione per eccesso di debito nei confronti dell’Italia. Ma l’iter verso le sanzioni è ancora lungo (scatterebbero tra 6 mesi). Fermo restando che la procedura si interromperebbe in caso di accordo tra Roma e Bruxelles. Ecco le prossime tappe.

29 novembre. Si riuniranno l’Eurogruppo e l’Ecofin (Efc) in teleconferenza, per dare un parere sulla decisione della Commissione Ue di raccomandare una procedura per debito ai danni dell’Italia. Il sostegno è praticamente scontato.

29 novembre. Il vicepremier Luigi Di Maio sarà a Bruxelles per incontrare alcuni commissari Ue.

30 novembre-1 dicembre. Nuovo possibile round di negoziati tra Jean Claude Juncker e il premier Giuseppe Conte a margine del G20 di Buenos Aires.

3 dicembre. L’Eurogruppo dovrebbe avallare la decisione della Commissione Ue sull’Italia, dando il via libera alla stesura della raccomandazione vera e propria sulla procedura.

19 dicembre. Ultima riunione dell’anno del Collegio dei commissari: in caso di mancato accordo, potrebbe approvare la raccomandazione all’Italia.

22 gennaio. Primo Eurogruppo-Ecofin del 2019: potrebbe validare la raccomandazione della Commissione, aprendo formalmente la procedura d’infrazione.

1 febbraio. Termine entro cui Eurogruppo ed Ecofin devono esprimersi sulla procedura: è previsto un parere entro 4 mesi dall’ultima notifica Eurostat sui dati dei conti pubblici (di ottobre).