Senza censura

La mano libera delle destre contro i pm

Le destre, in particolare da quando Berlusconi è sceso in politica, hanno sempre avuto l’obiettivo, tanto caro al piduismo italiano, di controllare informazione e magistratura.

La mano libera delle destre contro i pm

Per nascondere il fallimento dell’azione di governo e la crescente delusione nell’elettorato che ha dato fiducia al centrodestra, esponenti di spicco della maggioranza e dello stesso governo, con la propaganda mediatica che li accompagna, trovano il nemico di turno che ostacola dolosamente il lavoro programmato. La sicurezza e l’immigrazione sono peggiorate da quando si sono insediate le destre? La colpa è della giudice di Catania. Ci sono indagini su esponenti di governo o comunque della maggioranza che lo sostiene? Il pericolo sono i magistrati che complottano. Le destre, in particolare da quando Berlusconi è sceso in politica, hanno sempre avuto l’obiettivo, tanto caro al piduismo italiano, di controllare informazione e magistratura.

Obiettivo in buona parte raggiunto per i media, più difficile con la magistratura sia perché lo scudo costituzionale è fortissimo sia per la resistenza negli anni dei magistrati. Alle destre, ma in generale a gran parte del potere politico, piace la magistratura con cui andare a braccetto, quella sonnacchiosa, quella che si accomoda con il potere. Quando, invece, si trovano di fronte magistrati autonomi ed indipendenti che non vogliono fare altro che applicare la legge e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge reagiscono. E la reazione non di rado è scomposta, come da ultimo quella del ministro della difesa Crosetto che parla di pericolo per il governo che può venire dall’opposizione giudiziaria. La magistratura non complotta come categoria, forse il ministro, che è persona anche cauta nei ragionamenti, intendeva dire che il pericolo può derivare da indagini che possano potenzialmente scoprire malefatte del potere e dei governanti.

Se questo è quanto, non si tratta di opposizione, ma semplicemente del lavoro che la magistratura dovrebbe sempre fare nell’esercizio dell’autonomo del controllo di legalità. E che purtroppo non sempre fa. Con l’aggravante per il governo di voler riformare la giustizia non però per renderla più efficiente ma più addomesticata al potere politico. Nulla di nuovo per la verità sotto al sole, semplicemente adesso hanno la forza parlamentare e governativa per poterlo fare, con un’attenzione dell’opinione pubblica più blanda per la sussistenza di altre priorità ed anche per una resistenza più fiacca complessivamente della magistratura sia perché in parte ha perso di credibilità per una serie di vicende di cui è anche colpevole, sia perché in parte si è già consegnata ai poteri da cui dovrebbe rimanere distante.