La manovra dell’austerità. Con Meloni tornano i sacrifici

La prossima sarà una manovra di tagli, di sacrifici e di austerità. Al primo Cdm la richiesta è stata di rinunciare a impegni per miliardi.

La manovra dell’austerità. Con Meloni tornano i sacrifici

Non lo dice apertamente, ma il senso è sicuramente uno solo: la prossima sarà una manovra di tagli, di sacrifici e di austerità. Il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva serve alla presidente del Consiglio; Giorgia Meloni, per dettare la linea in vista della legge di Bilancio.

E per chiarire ai suoi ministri che la priorità è tagliare e seguire una sola direzione: la conferma del taglio del cuneo fiscale e delle misure a favore della famiglia. In Cdm, Meloni parla di una manovra che deve essere “seria” e “supportare la crescita”, aiutando le fasce più deboli e dando “slancio a chi produce”, mettendo anche “soldi in tasca a famiglie e imprese”.

La prossima sarà una manovra di tagli, di sacrifici e di austerità. Al primo Cdm la richiesta è stata di rinunciare a impegni per miliardi

Un libro dei sogni, tanto più che Meloni dice con chiarezza che bisognerà tenere in considerazione i conti. Seguire la linea definita dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ovvero, detto in parole povere, tutti i ministeri dovranno verificare “le risorse spese, i capitoli di spesa, le misure finanziate”. Per tagliare sprechi e inefficienze, dice Meloni. Un modo meno esplicito per annunciare tagli.

Non “una semplice spending review”, dice la presidente del Consiglio, ma l’idea “di far tornare il più possibile la politica”. Insomma, i tagli ci saranno, ma verranno giustificati da una fantomatica linea politica da seguire. Un po’ come fatto con il Reddito di cittadinanza. La premessa della presidente del Consiglio è d’obbligo: “Ci aspetta un anno molto impegnativo”. Che finirà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7. Meloni chiede quindi “compattezza, determinazione e concentrazione”.

Un avviso anche a chi, tra i suoi alleati, punta spesso a fissare bandierine, evidentemente. Il primo appuntamento è quello della legge di Bilancio, che inizia con la Nadef da presentare entro il 27 settembre alle Camere. Una manovra che avrà un grosso vantaggio rispetto a quella dello scorso anno: i prezzi dell’energia molto più bassi. Grazie ai quali sarà possibile “liberare altre risorse finanziarie”.

Non è possibile permettersi sprechi

Punto essenziale, e più volte ribadito dalla presidente del Consiglio, è che non è possibile permettersi sprechi. Una scusa anche per andare all’attacco delle misure di chi oggi si trova all’opposizione: “Stiamo pagando in maniera pesante il disastro del Superbonus 110%”, definito una “tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani”. Meloni parla di “più di 12 miliardi di irregolarità” legate ai bonus edilizi “introdotti dal governo Conte 2”, tanto da far riferimento alla “più grande truffa ai danni dello Stato”.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un decreto legge e un dpcm per autorizzare la partecipazione all’operazione di offerta e di acquisto, fino a un massimo del 20%, della Netco di Tim, insieme a Kkr. Sarà una partecipazione di minoranza per un massimo di 2,2 miliardi, come spiegato in conferenza stampa da Giorgetti. Su questo punto, Meloni rivendica la volontà del governo di “assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni”.

A Palazzo Chigi si è discusso anche di flussi migratori, con Meloni che ritiene fondamentale “dare piena attuazione al decreto Cutro, in particolare per quello che riguarda i rimpatri degli immigrati clandestini”. La riunione del Consiglio dei ministri è stata l’occasione, per la presidente del Consiglio, di annunciare che andrà a Caivano, dopo gli abusi di gruppo subito da due cuginette: Meloni ha accolto l’invito arrivato di don Maurizio Patriciello e ha promesso di voler “bonificare” la zona, perché “per la criminalità non esistono zone franche”.

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