La manovra ora passa alla Camera. Pronta la scure

La Legge di Stabilità che approda alla Camera va rivista. Lo sostiene il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano chiedendo al governo “risposte precise sul tema delle pensioni”. Secondo Damiano, infatti, “non convincono le lacrime di coccodrillo dell’Ocse sul futuro previdenziale dei giovani, anche perché la politica di questa organizzazione e’ sempre andata nella direzione di sottrarre risorse alla previdenza per risanare il debito pubblico. Altra cosa è quello che diciamo noi: una redistribuzione delle risorse interna al sistema.

Il nodo pensioni
“Ancora una volta le pensioni sono prese di mira. Secondo l’Ocse, che per noi non è sicuramente infallibile, la ‘riforma’ Fornero avrebbe messo in ordine i conti previdenziali. Le nostre notizie, invece, dicevano che l’equilibrio del sistema era gia’ garantito dalla riforme precedenti. Lo stesso presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, nel suo bilancio annuale di un anno fa, aveva dichiarato che le riforme Damiano e Sacconi avevano allineato perfettamente l’età della pensione agli attuali standard europei, portandola a 61,3 anni anche per i lavoratori italiani. Quindi, pensiamo che le argomentazioni dell’Ocse nascondano un’altra verita’: che con la ‘riforma’ Fornero si sia operato un colossale trasferimento di risorse dalle pensioni al pagamento debito: oltre 300 miliardi di euro che verranno risparmiati tra il 2020 e il 2060”. Damiano prosegue: “Un intervento che nell’immediato produce alcune conseguenze: portare l’età pensionabile a 67 anni, arrivando a tale soglia addirittura prima della Germania, vuol dire tenere fuori dai cancelli delle fabbriche i nostri figli e nipoti, aumentando la loro disoccupazione; allontanare di cinque/sei anni il momento previsto della pensione a persone che si sono licenziate in buona fede perché prossime al traguardo, vuol dire creare un’enorme platea di nuovi poveri che, a parole, si vorrebbero tutelare; creare con queste scelte una grande un’incertezza sul futuro delle persone, significa favorire la diminuzione dei consumi e l’attitudine e a risparmiare qualsiasi risorsa disponibile: tutto ciò contribuisce a favorire le spinte recessive dell’economia. A questa deriva – sottolinea Damiano – noi dobbiamo opporci”. L’iter alla Camera inizierà martedi’ prossimo in commissione Bilancio. L’ufficio di presidenza della commissione ha fissato a giovedì 5 dicembre alle 15 il termine per presentare gli emendamenti. L’esame degli emendamenti che saranno giudicati ammissibili inizierà martedì 10 dicembre, con l’obiettivo di chiudere i lavori in commissione la settimana successiva.