Mafia Capitale mungeva la mucca. E la politica romana mangiava

La mucca se non mangia non può essere munta. C’è anche questa metafora nel faldone pieno di intercettazioni tra i protagonisti della seconda tranche dell’inchiesta Mafia Capitale. Frasi che inchiodano, come quelle di Luca Odevaine, l’ex potente vice capo di gabinetto del sindaco di Roma Walter Veltroni poi diventato l’altrettanto potente componente del Tavolo di coordinamento nazionale sull’accoglienza dei rifugiati.

IL TARIFFARIO
“Questa volta, una volta nella vita vorrei quantomeno non regalare le cose, insomma almeno io da questa roba qua… visto anche che sto finendo di lavorare in Provincia e quant’altro almeno ce vorrei guadagnà uno stipendio pure pe me”, diceva il manager fissando il tariffario per i migranti che spediva nei centri di accoglienza gestiti dalla cooperativa di Salvatore Buzzi, il vero dominus del business degli immigrati. Odevaine: “Se me dai cento persone facciamo un euro a persona… non lo so, per dire, hai capito? E basta, uno ragiona così, va beh… ti metto 200 persone a Roma, 200 a Messina, 50 là… e quantifichiamo poi…”.

LA ZOCCOLA
Ma nella sua rozzezza è l’intercettazione del 14 marzo 2013 tra lo stesso Buzzi e Franco Figurelli, che lavorava nella segreteria dell’ex presidente dell’Assemblea Capitolina, il Pd Mirko Coratti, a far capire il livello di pressione esercitato sulle istituzioni.
Figurelli: “senti, te devo da’ un nominativo, me lo devi fa’ però
Buzzi: si
F: va be’?
B: pe’ cosa? Che te devo fa’?
F: eeh… pe’ ‘na ragazza
B: se… se è una zoccola la pigliamo subito (ride)
F: se è zoccola la fai diventare zoccola, che sarà… (ridono – inc.) se poi dici “an vedi che tette questa, che ce faccio”
B: ahò ma, scusa ma lo sai… la sai la metafora?
F: eh
B: la mucca deve mangiare
F: ahò questa metafora io glielo dico sempre al mio amico, mi dice: “non mi rompere il cazzo perché se questa è la metafora lui ha già, già fatto, quindi non mi rompere…”

LE ‘NDRINE
Buzzi gira l’assunzione della donna a Rocco Rotolo arrestata l’11 dicembre per associazione mafiosa per collegamenti con la ‘ndrangheta. Rotolo: buongiorno capo, come stai? Tutto bene? (inc.) capo, tutto apposto…
Buzzi: la quotazione della ‘ndrina qual è oggi? Com’è quotata?
R: eeh, insomma, non è che è tanto quotata bene sai
B: a te e al nano v’ho fatto un grande regalo
R: che c’hai fatto?
B: allora, abbiamo preso a lavora’ alla raccolta differenziata una fica da paura! Uno e settanta, du’ zinne! Bellissima, ventisei anni.

POLITICA AL SERVIZIO
Parlando con alcuni suoi collaboratori Buzzi fa capire di essere ammanicato con la politica di destra e di sinistra. Anche con l’amministrazione di Ignazio Marino, come si evince da quest’altra intercettazione.
Buzzi: “Noi comunque … ti dico una cosa … lui (Marino ndr) se resta sindaco altri tre anni e mezzo, con il mio amico capogruppo ci mangiamo Roma”.
La conversazione, datata 17 novembre del 2014, pochi giorni prima degli arresti di Mafia Capitale uno non fa capire a chi si riferisca Buzzi. A capo di una coop arrivata a fatturare quaranta milioni “sugli zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati”, Buzzi dava lavoro a 986 persone e alle elezioni diceva di essere “messo bene” con Marino, con Alemanno e pure Marchini. Del primo cittadino Massimo Carminati, intercettato nel 2013, però diceva:”de Marino non se fida nessuno”.