Le Lettere

La pace senza Zelensky

Vista la piega della guerra in Ucraina, cosa potrebbe succedere? Una guerra di posizione durerebbe anni e anni.
Romeo Ugliati
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Gentile lettore, lo scenario di una guerra statica, di anni, di cui molti parlano, non mi convince. La realtà è che l’esercito ucraino si sta ritirando, a Sud e ad Est, sotto la spinta dei russi, che lentamente, passo dopo passo, conquistano territori. Anche nel pezzo di Donetsk che è in mano agli ucraini Kiev ha ceduto posizioni strategiche. Per ora la ritirata avviene in modo lento e ordinato, ma non è detto che sarà così anche nel prosieguo, quando potrebbe verificarsi una rotta o uno sbandamento, data la carenza ucraina di uomini (milioni fuggiti all’estero o nascosti in patria) e data la riduzione degli aiuti da Usa ed Europa, che non sono in grado di ripetere lo sforzo dell’anno scorso. La neve e il fango stanno rallentando i russi, ma a primavera la loro spinta sarà pesante. Intanto, come scrivevo tempo fa, è emerso un grave contrasto tra il clan politico di Zelensky e i vertici militari, con i servizi segreti che sembrano a loro volta divisi tra l’uno e l’altro centro di potere. Stante tale situazione, è anche possibile che Zelensky non arrivi alla fine dell’anno, specie se l’offensiva russa in primavera stritolasse le forze ucraine. Del resto, ormai è lui il vero ostacolo alla pace. Una volta mandato Zelesnky in esilio e dichiarata dai nuovi vertici la neutralità dell’Ucraina – quindi niente Nato –, non ci sarebbero più ostacoli alla fine della guerra. Donbass e Crimea ovviamente rimarranno alla Russia: la loro riconquista è fuori da qualsiasi plausibilità.

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