La Palestina brucia ma Hamas si oppone alla creazione di un corridoio umanitario per far fuggire i civili di Gaza

La Palestina brucia ma Hamas si oppone alla creazione di un corridoio umanitario per far fuggire i civili di Gaza

La Palestina brucia ma Hamas si oppone alla creazione di un corridoio umanitario per far fuggire i civili di Gaza

La Palestina brucia ma Hamas si oppone alla creazione di un corridoio umanitario per far fuggire i civili di Gaza. Rischia di arenarsi ancor prima di prendere piede la proposta degli Stati Uniti che, insieme all’Egitto, hanno chiesto ad Hamas e Israele di fornire un passaggio sicuro per i cittadini palestinesi e per gli stranieri così da lasciare la Striscia di Gaza in sicurezza.

Secondo quanto riferisce il sito statunitense Axios, che ha citato anonimi funzionari Usa e israeliani, Israele ed Egitto hanno concordato in linea di principio di creare un corridoio sicuro. Il problema è l’attuazione pratica di questo corridoio che potrebbe essere molto difficile perché richiede una sorta di cessate il fuoco.

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La Palestina brucia ma Hamas dice no al corridoio umanitario

Tuttavia Hamas ha rifiutato l’idea di un corridoio sicuro e di svuotare la Striscia di Gaza dai palestinesi. Al contrario il gruppo terroristico islamico ha chiesto che gli aiuti vengano portati direttamente dentro la Striscia di Gaza. Taher Al-Nono, consigliere del capo dell’ufficio politico del movimento Hamas, ha considerato quella di un passaggio sicuro per gli sfollati a Gaza una proposta israeliana per “svuotare” la Striscia così da avere le mani libere per compiere un indicibile massacro.

Lo stesso Al-Nono, parlando ai media arabi, ha dichiarato senza mezzi termini: “Quella di una proposta di passaggio sicuro per gli sfollati è la tesi avanzata dall’occupazione con cui vuole svuotare la Striscia di Gaza. Noi (del movimento Hamas, ndr) abbiamo fiducia nella fermezza del popolo palestinese, che è saldo e risoluto nella sua terra, e siamo fiduciosi che non accetterà il ripetersi dell’esperienza dell’immigrazione e dell’abbandono del territorio palestinese”.

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