La pandemia di Covid-19 è entrata in una nuova fase. Le persone tra i 20 e i 40 anni “ne spingono sempre più la diffusione”. A lanciare l’allarme è il direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Takeshi Kasai. “Molti non sanno di essere infetti – ha detto l’esperto dell’Oms -, con sintomi molto lievi o del tutto assenti. Ciò può comportare la trasmissione inconsapevole del virus ad altri. Ciò aumenta il rischio di ricadute per i più vulnerabili: anziani, malati, persone in assistenza a lungo termine, persone che vivono in aree urbane densamente popolate e aree rurali sottoservite. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per impedire al virus di spostarsi nelle comunità vulnerabili”.
A confermare la valutazione dell’Oms è anche l’evoluzione dell’epidemia in Italia fotografata nell’ultimo report dell’Istituto superiore della Sanità (relativo alla settimana tra il 3 e il 9 agosto ) secondo cui “l’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è ormai intorno ai 40 anni; questo è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, in parte ad un aumento tra i casi importati e in parte all’identificazione di casi asintomatici tramite screening e ricerca dei contatti in fasce di età più basse”.