La parata bollente. Il 2 giugno finisce in Parlamento: deputati di Pd e Sel chiedono di non fare sfilate. Negli ultimi cinque anni sono costate 15 milioni

Tutto pronto per la Festa della Repubblica. Ma ora onorevoli Pd e Sel chiedono di non fare sfilate. Dal 2010 sono costate 15 milioni di euro.

Tutto pronto. Giovedì è due giugno. Festa della Repubblica. E, come ogni anno, tutte le autorità si ritroveranno per la celeberrima sfilata ai Fori Imperiali a Roma, delle forze armate italiane. E, a conclusione, spazio poi nei cieli alle frecce tricolori. Un’atmosfera di festa, di giubilo e, per qualcuno, anche di commozione. Qualcuno, però, non la pensa in questo modo. E così, come capita praticamente ogni anno, si apre la polemica: è giusto, in un periodo come questo, festeggiare il due giugno e spendere non pochi soldi (particolare non da poco)? Non è un caso che la questione sia finita addirittura in Parlamento: i deputati di vari gruppi politici (tra cui gli Luisa Bossa del Pd, Giulio Marcon di Sinistra Italiane e Giuseppe Civati del Gruppo Misto-Possibile) hanno presentato un’interrogazione scritta per chiedere la sospensione della parata militare. Nell’interrogazione parlamentare si ricorda che la sfilata militare del 2 giugno “è costata dal 2010 al 2015 complessivamente oltre 15 milioni di euro e che con la stessa somma 2mila giovani in più avrebbero potuto svolgere un’attività di servizio civile garantendo importanti servizi sociali a favore di anziani, disabili, minori”.

Nel testo i deputati ricordano come “in un periodo di crisi economica sarebbe utile destinare le risorse per una parata militare ad interventi per la lotta alla povertà”. Inoltre, si legge ancora nell’atto parlamentare, “la Festa della Repubblica può essere celebrata in altro modo”. Senza dimenticare che le Forze Armate hanno già la loro “giornata nazionale”, il 4 novembre.

GLI ALTRI CASI – Ma c’è di più. L’interrogazione, infatti, sottolinea come già in altre diverse occasioni, a partire dal 1976, la sfilata militare del 2 giugno sia stata sospesa e non sia stata effettuata per vari anni, “per motivi di sobrietà e responsabilità di fronte alle condizioni del paese”. Ed è anche per questo, concludono i parlamentari, che “di fronte ad una grave crisi economica tale iniziativa dovrebbe essere sospesa”. Non a caso nell’atto si chiede al Governo “quanto costi la parata, se sfileranno carri armati e blindo e se sia ma stato valutato l’impatto ambientale e acustico, sulla base della normativa vigente, di una manifestazione così imponente su un’area di così particolare pregio archeologico e architettonico”.