La piaga degli incidenti sul lavoro. Per l’Inail nei primi cinque mesi dell’anno, il fenomeno è cresciuto del 47,7%

La piaga degli incidenti sul lavoro. Per l'Inail nei primi cinque mesi dell'anno, il fenomeno è cresciuto del 47,7%

La piaga degli incidenti sul lavoro. Per l’Inail nei primi cinque mesi dell’anno, il fenomeno è cresciuto del 47,7%

La piaga degli incidenti sul lavoro è fuori controllo. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di maggio sono state 323.806, in aumento del 47,7% rispetto alle 219.262 dei primi cinque mesi del 2021 (+56,1% rispetto alle 207.472 del periodo gennaio-maggio 2020 e +20,2% rispetto alle 269.431 del periodo gennaio-maggio 2019).

I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi cinque mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 194.280 del 2021 ai 290.283 del 2022 (+49,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 34,2%, da 24.982 a 33.523.

Nello scorso mese di maggio il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +44,2% nella gestione Industria e servizi (dai 182.561 casi del 2021 ai 263.242 del 2022), un -1,6% in Agricoltura (da 10.447 a 10.276) e un +91,5% nel Conto Stato (da 26.254 a 50.288).

La piaga degli incidenti sul lavoro

Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+144,3%), nella Sanità e assistenza sociale (+134,4%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+105,1%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+65,8%), seguito da Isole (+61,5%), Nord-Ovest (+55,7%), Centro (+48,2%) e Nord-Est (+30,2%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+112,1%), la Liguria (+75,7%) e l’Abruzzo (+66,5%).

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +71,0% (da 83.764 a 143.274 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +33,2% (da 135.498 a 180.532).

L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,6%), sia quelli extracomunitari (+35,0%) e comunitari (+28,1%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.

Situazione fuori controllo

Le denunce di incidente mortale sul lavoro presentate all’Istituto entro lo scorso mese di maggio sono state 364, 70 in meno rispetto alle 434 registrate nei primi cinque mesi del 2021 (68 in meno rispetto alle 432 del periodo gennaio-maggio 2020 e 27 in meno rispetto alle 391 del periodo gennaio-maggio 2019).

A livello nazionale i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi cinque mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 72 a 96, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 362 a 268. Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 359 a 303 denunce), l’Agricoltura (da 45 a 42) e il Conto Stato (da 30 a 19).

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nelle isole (da 26 a 28) e un decremento di 57 casi al Sud (da 130 a 73), di otto nel Nord-Est (da 94 a 86), di quattro al Centro (da 81 a 77) e di tre nel Nord-Ovest (da 103 a 100). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Lombardia (+6 casi mortali), la Sardegna (+4), il Veneto e la Toscana (+3 ciascuna).

I maggiori decrementi, invece, sono quelli della Campania (-19), dell’Abruzzo (-15), della Puglia (-12) e del Molise (-10).