La Pisano guarda allo sviluppo del Cloud. Per la ministra fondamentale puntare sulla Nuvola e il 5G. Ma serve maggiore sinergia tra pubblico e privato

Una vera digitalizzazione del Paese è attesa da tempo e la rete unica a banda larga rappresenta un incredibile passo in avanti. Ora però, per la ministra per l’innovazione Paola Pisano, è fondamentale puntare anche sul 5G, il cloud e “tutte le tecnologie necessarie a sviluppare l’economia dei servizi digitali”. “Il percorso che abbiamo davanti – ha affermato l’esponente pentastellata – è lungo e complesso. Occorre vigilare con attenzione affinché possa raggiungere in tempi rapidi l’obiettivo di portare una connettività veloce e sicura a tutti i cittadini in Italia”.

Secondo la ministra, i vantaggi si potranno vedere se pubblico e privato avranno insieme il coraggio di trovare una sintesi, rapidamente, per il futuro del Paese e non a beneficio di singoli soggetti nel breve periodo. Posizioni già espresse dalla Pisano la settimana scorsa al meeting di Rimini. In quell’occasione la ministra ha infatti ribadito l’importanza di garantire l’accesso di tutti alle connessioni digitali e mettere al passo con i tempi la pubblica amministrazione. Ha infatti sottolineato che l’Italia non ha ancora una copertura adeguata per connettersi a Internet e usare i telefonini cellulari. Un particolare che fa perdere lavoro e reddito, che rende il Paese meno attrattivo per gli investitori stranieri.

“La connessione – ha ricordato – permette l’accesso alla rete internet, diminuisce le distanze fisiche, ci dà la possibilità di accedere a nuovi saperi, di farci lavorare a distanza e far studiare i nostri figli, di usufruire di servizi e di nuove opportunità di lavoro. L’infrastruttura di connessione del nostro Paese deve essere sicura e a prova di futuro, il che vuol dire non in partenza obsoleta, non destinata a risultare presto tecnicamente superata. E soprattutto vuol dire facile da mantenere e aggiornare ogni volta che ci sarà un upgrade, un miglioramento nelle tecnologia da introdurre”.

Ha auspicato dunque che gli aiuti europei possano avere tra i principali campi di intervento quello di un potenziamento delle infrastrutture tecnologiche e che venga favorito un punto di incontro tra il diritto di connessione per la collettività e l’opportunità per le aziende di realizzare profitti. Sulla rete unica ha poi aggiunto che va integrata con un’infrastruttura strategica, i data center in cloud.