La protesta minaccia la Capitale

di Angelo Perfetti

La protesta si allarga, dilaga, esonda. E si disunisce. Quello che all’inizio sembrava un movimento di popolo unito e coeso, oggi si sta trasformando in una miriade di diverse manifestazioni di pensiero. Minimo comune denominatore: la rabbia verso l’inefficienza delle istituzioni. rabbia declinata però in forme diverse, con diversi obiettivi. E talvolta anche con inconciliabili retropensieri politici che impediscono l’unione delle forze. Estrema destra, centri sociali, antagonisti proprio non ce la fanno a stare insieme. E le gente comune non vuole stare con loro. Forconi contro 9 dicembre, Sicilia lontana da Roma. E ieri l’ennesima riprova della parcellizzazione della protesta l’hanno fornita gli studenti che hanno “invaso” Milano al grido di “Né Forconi né Maroni”. Il dono della sintesi.

Studenti in piazza e scioperi a Milano
Uno sciopero nazionale dei trasporti ha poi ingigantito i disagi, mandando il traffico in tilt e facendo vivere ai milanesi l’ennesima giornata nera. Mentre i pochi tram e autobus che non hanno aderito allo sciopero (ferme invece le metropolitane) venivano deviati per i 6-700 ragazzi partiti da piazza Cairoli, qualcuno colorava con vernice rossa l’acqua della fontana detta ‘Torta dei spus’. Una volta che il corteo è giunto a destinazione, poi, ci sono stati momenti di tensione e un breve contatto con le forze dell’ordine, che hanno effettuato due ‘cariche di alleggerimento’, davanti alla Regione Lombardia quando i manifestanti hanno tentato di irrompere in Consiglio regionale dove alcuni di loro erano riuscito a infiltrarsi interrompendolo con cori e striscioni e causandone la temporanea sospensione, per circa mezz’ora. Alla fine il bilancio della mattinata è stato di alcune decine di poliziotti imbrattati di vernice, tre feriti lievi tra le forze dell’ordine e alcuni studenti doloranti per le manganellate. E, ovviamente, traffico in tilt e tanta gente rimasta appiedata.

La diaspora capitolina
Il ‘Movimento 9 dicembre-Bari’, che ha partecipato alla protesta dei giorni scorsi da parte de I cosiddetti Forconi, non ha aderito’ alla manifestazione nazionale prevista a Roma da una parte del Movimento nazionale. ‘’La protesta, a Bari – si legge in una nota del coordinatore Giuseppe Caponio – resterà quindi nei binari del rispetto delle istituzioni e delle regole, così come è accaduto nella settimana scorsa quando ci sono stati presidi, rallentamenti del traffico sulla tangenziale e cortei nel centro cittadino. Questo non significa che termineranno le manifestazioni. Anzi si moltiplicheranno’’, promettono. Forconi in azione nel Veneto. Dalle 17 alle 17,15 di ieri è stato attuato un blocco completo del traffico in tutti i presidi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Geremia Agnoletti, vicepresidente della Life (Liberi imprenditori europei), e responsabile dell’area trevigiana del coordinamento ‘9 dicembre’, conferma però che “non si andrà a Roma per la manifestazione. Calvani si è messo in proprio. Mi sto opponendo con tutte le mie forze a questa manifestazione, che come tante altre poi finirebbe in un nulla di fatto. E’ vero che fa sempre scena, che coinvolge, ma è come ‘un brufolo sul s….e di un elefante’. Il potere non ti guarda neppure da dietro le tende di una finestra. Noi invece – spiega – dobbiamo continuare a oltranza la nostra azione di mobilitazione sul territorio, in tutto il Nord e altrove, ed e’ per questo che contiamo di passare nei presidi anche la vigilia di Natale e di Capodanno”. Mariano Ferro, fondatore e leader del movimento dei ‘Forconi’ in Sicilia, afferma: “Spostare persone per portarle in una ‘gabbia’ che si chiama Piazza del Popolo, nonostante sia bellissima, non serve a niente” e aggiunge: “Tra noi e Calvani nessuna spaccatura”.

Roma blindata
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, annuncia che il Comune “non ha nessuna intenzione di accettare un’occupazione di suolo pubblico con le tende a piazza del Popolo, e tantomeno prima delle festività natalizie”. Il Prefetto ha stabilito il divieto della circolazione fino a venerdì prossimo degli automezzi adibiti al trasporto di merci che non siano destinati alla distribuzione a Roma o Provincia, in direzione della Capitale all’interno del Raccordo, lungo tutte le strade d’accesso a Roma e nell’ambito del territorio dello stesso Comune. Dal canto suo Calvani, il leader della frangia dei ‘forconi’ decisa a confermare la manifestazione nella Capitale, sostiene: “La spaccatura? E’ stata creata dal governo per impoverirci. Noi ci atteniamo a quello che avevamo deciso quando abbiamo istituito il Comitato 9 dicembre e andremo avanti a oltranza. A piazza del Popolo ci sarà una grande manifestazione, lì non ci sarà alcun presidio e nessuna tenda, perché il presidio è a piazzale dei Partigiani. Non ci sarà alcun corteo. Non trattiamo né con il governo né con i partiti politici, se altri hanno cambiato idea, che vadano pure”.