La replica di Mauro Brinati all’intervista di Carlo Mitra

“Quando Mitra sostiene che fui io ad andare in Confcooperative a chiedere aiuto per salvare la società coop. Metronotte città di Roma, dice una falsità. La verità è che ai primi di agosto del 2007 fui contattato dal dottor Walter Beoni di Confcooperative, per comunicarmi che la stessa Confcooperative era interessata a intervenire a sostegno della società in questione che in quel momento aveva difficoltà derivanti da un credito vantato nei confronti dell’istituto di vigilanza Urbe. Il credito non era più esigile, poiché l’Urbe dichiarò fallimento nel luglio del 2007, pertanto creava un buco di bilancio. Se il buco fosse stato verificato dagli organi ispettivi di Confcooperative o della Lega delle Cooperative l’istituto sarebbe stato messo in liquidazione.

In quella circostanza confermai al dott. Beoni la mia disponibilità ad un incontro. L’appuntamento mi fu fissato per il giorno 8 agosto 2007 alle h 10,00 presso il Tar del Lazio in via Flaminia.

All’incontro trovai il dott. Beoni e Fabrizio Montali, che mi fu presentato come fiduciario di Carlo Mitra per Confcooperative. Tengo a sottolineare che sino a quel momento non avevo mai conosciuto Carlo Mitra.

Ad attendermi, in un salone all’interno del Tar, c’era il Comitato di Esperti, “al di sopra di ogni sospetto e dalla massima trasparenza”, che avrebbe dovuto costituire la diligence della nuova cooperativa qualora ci fosse stata l’approvazione dei soci lavoratori della Città di Roma Metronotte soc. coop.

L’eventuale Comitato di Esperti era così composto: Professor Marasco (presidente A.C.I.), Prof. Gambino (dello Studio Internazionale di Consulenze Gambino), Avvocato Maviglia (legale di Confcooperative Lazio) e Professor Franco De Bernardi (giudice del Tar del Lazio). Un appunto: De Bernardi fu inquisito nel 2013 per riciclaggio e corruzione (il procedimento è ancora in corso); l’avvocato Maviglia, sempre nel 2013, è stato coinvolto nello scandalo Eurimar.

In quella circostanza fu sottoscritto un verbale di intenti da me -in qualità di rappresentante della Fisascat Cisl di Roma- e da Beoni per Confcooperative.

Il giorno 23 dello stesso mese del 2007, sono stato riconvocato, insieme col Segretario Generale della mia federazione, da Confcooperative, ancora una volta presso il Tar del Lazio e alla presenza delle stesse persone. Elaborammo una bozza di percorso da sottoporre al Presidente di Confcooperative Lazio, Carlo Mitra, che diede la sua approvazione con apposita comunicazione in data 4 settembre 2007. La bozza diventò, dunque, documento ufficiale con l’accordo del 1°dicembre 2007 sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dal dott. Benito Ciucci per Confcooperative, con cui la Nuova Città di Roma è subentrata alla vecchia azienda (passaggio completato a marzo 2008 con apposito atto di cessione)

La documentazione relativa ai fatti su citati è stata allegata alla denuncia che nel luglio del 2010 ho presentato agli organi superiori della Cisl, da cui ha avuto pieno mandato, all’ex presidente di Confcooperative Nazionale Luigi Marino, alla D.I.A., alla Guardia di Finanza, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e Questura di Roma. Con lo stesso atto ho denunciato anche il tentativo di corruzione operato a marzo del 2009 nei miei confronti da parte di Fabrizio Montali, il quale per iscritto mi ha illustrato, a nome e per conto di Mitra, un progetto finalizzato a creare entro l’anno 2010, un buco di 6 milioni di euro nella Nuova Città di Roma soc. coop. Il business, come lui lo ha definito, si articolava in più step: liquidazione della cooperativa per buco in bilancio, costituzione di una new coop sempre affiliata a Confcooperative e acquisizione di tutti i lavoratori dalla mobilità con assunzione a zero scatti e zero livelli. Questo, in aggiunta alla decontribuzione pari al 30% degli stipendi dei lavoratori, avrebbe fruttato in un triennio 32 milioni di euro, di cui 30 per Mitra e 2 per me. Ovviamente trattai Montali come meritava (e non dico altro!) strappandogli  il progetto dalle mani, progetto ancora in mio possesso, ma che ho depositato in tribunale.

Dopo aver messo al corrente il Segretario Generale della Fisascat Cisl di Roma e Lazio, convenimmo di chiedere un immediato incontro con Carlo Mitra, presidente sia della cooperativa che di Confcooperative Lazio, per denunciare il gravissimo episodio.

L’incontro avvenne nella prima decade del mese di aprile del 2009, presso la sede di Confcooperative Lazio adiacente a via della Conciliazione. Era la prima volta che mettevo piede in una sede di Confcooperative, e per la prima volta ho visto in faccia il dott. Mitra per me noto solo per i suoi trascorsi.

Insieme con il Segretario Generale della Fisascat, abbiamo rappresentato l’episodio, riportando che Montali si era presentato come il latore di una sua proposta. Ovviamente -e non avevamo dubbi- Carlo Mitra giurò sulla sua estraneità al progetto, definendo testualmente Montali “un minorato mentale” e impegnandosi a denunciarlo qualora avessi confermato tutto in sua presenza. All’incontro, che avvenne dopo qualche giorno nella sede di Confcooperative Lazio in via Torino, partecipò anche l’allora Direttore Generale della Nuova Città di Roma soc. coop. Gianluca Neri. Dopo aver ribadito la mia accusa, di fronte alla quale Montali non poté negare, Carlo Mitra comunicò verbalmente a Gianluca Neri che avrebbe reso da subito effettive le sue funzioni di Direttore Generale appellandolo “un ammiraglio degno di comandare la corazzata”. Tutto questo dopo aver sollevato Montali dal suo incarico.

La realtà è stata ben diversa: Luca Neri è stato dimissionato, mentre Fabrizio Montali, che fino a quel momento era soltanto un referente di Mitra, è stato nominato nel Consiglio di Amministrazione della Nuova Città di Roma Metronotte con l’incarico di Responsabile Risorse e Gestioni. A tutt’oggi Montali mantiene inalterate le sue funzioni ed esercita lo stesso potere decisionale nella gestione dell’azienda, pur se l’incarico in CdA è cessato ufficialmente nel 2011,  e anche se risulta attualmente alle dipendenze di una delle tante cooperative virtuali costituite nel consorzio Metronotte.

Per quanto attiene il mio rinvio a giudizio, è una medaglia al valore che mi sono posta sul petto, perché si riferisce ad una denuncia per diffamazione fatta dal sottoscritto in merito a dei volantini sindacali e non certamente per reati simili a quelli per cui loro sono indagati.

Per quanto riguarda la “pista rumena”, quando Mitra sostiene di non esserne a conoscenza in alcun modo, dice un’altra falsità. Carlo Mitra ne è perfettamente a conoscenza già a partire da luglio 2010, quando è stato informato sia come Presidente della Nuova Città di Roma Metronotte, sia come Vicepresidente Nazionale Vicario Di Confcooperative e sia Come Presidente Di Confcooperative Lazio.

Rispetto all’elemosina che Mitra definisce welfare, erogata attraverso borse di studio (quante?) o bonus famiglia (quanti?), parlando di decine di migliaia di euro (ma quante decine non lo dice), non specifica che i suoi lavoratori aspettano in totale di 1 milione e 700 mila euro. A tanto ammonta quanto dovuto per le ex quote di cui all’accordo di cessione di dicembre 2007 che finora sono state erogate solo dietro atti ingiuntivi presentati dai singoli lavoratori attraverso il sindacato. Sulla stessa falsa riga, i tfr dovuti ai lavoratori entro 60 giorni dalla cessazione del rapporto lavorativo, vengono saldati a rate con importi e scadenze variabili a discrezione dell’azienda, e con il ricatto del “se non ti sta bene fammi causa” (e molti lavoratori accettano per non le lungaggini della giustizia italiana).

Chi è Carlo Mitra? Per quanto mi riguarda quanto sopra lo descrive sufficientemente.

Chi era? Un ex dirigente della Cisl, categoria edile, mai rimpianto da nessuno. Comunque io gli devo molto, e lo ringrazio, per le sue periodiche esternazioni “spintanee” che mi consentono di smentirlo con parole e fatti pur nel rispetto del segreto istruttorio a cui sono sottoposto e che non mi consente di aggiungere tutto ciò che vorrei. Tanto gli dovevo e complimenti per la sua carriera.”