La rivoluzione arancione nel nome di Zedda. Aspettando De Magistris, il sindaco di Cagliari dà continuità al suo laboratorio già al primo turno

Il sindaco di Cagliari Zedda ha vinto al primo turno. In Sardegna continua il progetto della rivoluzione arancione, sostenuta in terra sarda anche dal Pd

Massimo Zedda è il vero vincitore di questa tornata elettorale.  L’esponente di Sel è stato confermato al primo turno come sindaco di Cagliari. Cinque anni fa segnò la svolta, a sorpresa, in una città governata da decenni dal centrodestra, vincendo il ballottaggio contro Massimo Fantola (Riformatori). Zedda ha messo tutti d’accordo attestandosi sopra al 50%. sconfiggendo l’ex parlamentare di Forza Italia, Piergiorgio Massidda (32%), che negli ultimi anni a Cagliari ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Autorità portuale. I Cinque Stelle si fermano al 9%.

Zedda è il simbolo della rivoluzione arancione del 2011 che va avanti (ma presto potrebbe raggiungerlo Luigi De Magistris che a Napoli non ha avuto avversari ma deve attendere il ballottaggio). Rivoluzione arancione di cui è stato esponente a Milano anche Giuliano Pisapia, che però ha preferito non ricandidarsi. Per gli esperti di politica sarebbe stata una vittoria scontata. Fatto sta che Zedda è riuscito a tenere in piedi il suo laboratorio. A sminuire il successo di Zedda ci ha provato il suo avversario Massidda: “Ci siamo scontrati contro una corazzata di centrosinistra e pezzi di centrodestra, noi al confronto eravamo con una barchetta”. Una dichiarazione di fuoco per accusare Zedda di aver imbarcato ex alleati del centrodestra. Poco importa a Zedda che incassata la fiducia dei numeri, e che numeri, ha commentato così l’alleanza col Pd: “Uniti si vince, se si è separati in casa si rischia di perdere. Dove non è successo indubbiamente non hanno aiutato le lacerazioni. Noi abbiamo cercato di tenere unita la coalizione sugli impegni presi con i cagliaritani e in particolare sugli obiettivi: ci siamo concentrati sul lavoro per la città che amiamo”.