La sfida del fronte progressista sul salario minimo. Parte la raccolta firme

Le opposizioni lanciano la proposta di legge di iniziativa popolare per riproporre il Salario minimo in Parlamento.

La sfida del fronte progressista sul salario minimo. Parte la raccolta firme

Il cosiddetto “campo largo” o, per dirla con il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, “campo giusto”, ieri ha deciso di calare l’asso a poche ore dal voto in Abruzzo. La sfida arriva da Roma: le opposizioni lanciano “insieme una legge di iniziativa popolare per riproporre il Salario minimo in Parlamento”. A firmare la nota sono i leader diel Partito democratico, M5S, Verdi-Sinistra, Azione, +Europa e Psi. Che provocano il governo: “vediamo se avrà il coraggio di affossare anche una legge firmata da centinaia di migliaia di cittadine e cittadini”.

Le opposizioni lanciano la proposta di legge di iniziativa popolare per riproporre il Salario minimo in Parlamento

All’iniziativa comune, manca solo Italia Viva, che tuttavia è in corsa nel campo larghissimo in versione abruzzese. Il partito guidato da Matteo Renzi, però, non aveva sostenuto neppure l’iniziativa parlamentare dei partiti che ora chiedono il supporto dei cittadini. “Raccoglieremo le firme in tutte le città e anche online – spiegano i leader – per affermare un diritto sancito costituzionalmente ma tradito nel Paese e dal governo Meloni”. Schlein, dal palco di Pescara, parla con soddisfazione di un “fatto importante”: “Abbiamo deciso di rilanciare la nostra battaglia unitaria”.

Per il governo sarà più difficile ignorare il no del Paese alle paghe da fame

Conte è più determinato che mai: “Dopo il colpo di mano con cui a dicembre Meloni e soci hanno affossato la nostra proposta sul salario minimo legale, abbiamo deciso di lanciare, insieme alle altre forze di opposizione, una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare. Non intendiamo gettare la spugna, non possiamo farlo. Malgrado certi trucchetti di bassa lega non ci arrendiamo. Mai”.