La sindaca Raggi guarda a sinistra. Mentre il Pd non sa più farlo. Parla il capogruppo M5S in Campidoglio, Pacetti: “Il Movimento è compatto, non temo spaccature”

“Non temo spaccature” in M5S dopo l’annuncio del Raggi bis. A dirlo è Giuliano Pacetti, capogruppo 5S in Campidoglio, che sottolinea come il Movimento sia più unito di quanto si creda.

Con un annuncio a sorpresa, la Raggi ha ufficializzato la propria ricandidatura. Come è maturata e su cosa poggia questa decisione?
“Su tutto quello che abbiamo realizzato in questi anni. La sindaca ha detto che non ci sta ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima. Come darle torto? Un ritorno al passato riuscirebbe nel giro di pochi mesi a distruggere tutto quello che abbiamo fatto finora: il rilancio di Atac, i conti in ordine, i tagli agli sprechi, la lotta al malaffare e alla criminalità organizzata. Tutto questo non può andare perso ma deve assolutamente continuare. Ne va del bene della città e dei romani”.

In questa sfida, la sindaca vuole “dialogare con la sinistra”. Ma dal Pd rispondono picche e il capogruppo Pelonzi definisce il Raggi bis una “pessima notizia” e chiede di “liberare Roma da questo incubo”. Su queste basi come si può pensare ad un accordo?
“Ma è il Pd che non guarda più a sinistra. E’ abbastanza confuso. Si sono affrettati a fare nomi all’insaputa degli stessi probabili candidati. Hanno lanciato Enrico Letta che ha subito risposto che non ci pensa nemmeno. Stanno provando da mesi a tirare dentro Sassoli che fa finta di non sentire. Nessuno si vuole candidare con il Pd: ci sarà un motivo, no?’’.

Sulla strada del Raggi bis, resta lo scoglio del doppio mandato. Nonostante il via libera dei vertici, lei teme che possano comunque crearsi spaccature nel Movimento 5 Stelle?
“Vito Crimi, Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista sono tutti pronti a sostenere Virginia Raggi. No non temo ci saranno spaccature. Il lavoro che abbiamo fatto nella Capitale è sotto gli occhi di tutti. Questo percorso deve continuare. Chi non lo capisce è perché non vuole vedere”.

Nel frattempo sia la Lega che Fratelli d’Italia dicono di voler conquistare la Capitale alle prossime elezioni senza riuscire ad esprimere né un candidato condiviso né un progetto politico. Come si spiega questo stallo?
“Vale lo stesso discorso fatto per il Pd: dovrebbero mettersi d’accordo tra di loro. E qualora lo facessero avremmo da un lato Salvini che fino a poco tempo fa chiamava la città ‘Roma Ladrona’ e dall’altra Giorgia Meloni, la sempre assente in Campidoglio. Capitolo a parte per Maurizio Gasparri che ultimamente ha sviluppato un’ossessione nei confronti della sindaca sulla scia di Salvini. Hanno un unico merito: ci fanno divertire’’.

In questi giorni di ripartenza e delle misure da mettere in campo che avranno un peso sulle elezioni. In che modo sta programmando il futuro?
“Abbiamo iniziato a pensare al futuro già quattro anni fa. Perché stiamo amministrando da sempre la città con lungimiranza, pianificando, programmando gli interventi per mettere tutte le cose a posto. Il rilancio di Atac con 700 nuovi bus entro il prossimo anno, le tantissime strade nuove, il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, la ripresa di cantieri bloccati da più di dieci anni. L’elenco è lunghissimo. Con la ricandidatura di Virginia Raggi possiamo continuare su questa strada, possiamo completare quanto avviato e fare ancora tanto di più”.