La svolta buona di Renzi

La svolta buona come messaggio iniziale. Così il premier Matteo Renzi ha intitolato il suo mercoledì da leoni.
«1000 euro netti all’anno a chi guadagna meno di 1500 mila euro al mese»: è quanto arriverà agli italiani grazie alle misure del governo. Le misure fiscali, sul cuneo, «saranno in vigore dal primo di maggio».

«Ho provato a fare avere i soldi in busta paga prima delle elezioni, ma sono stato respinto con perdite. Per noi è evidente che mettere in tasca mille euro in più aiuta la propensione al consumo ma è anche una misura di attenzione, di equità ed è frutto di una politica che dà il buon esempio. Un’operazione che definirei di portata storica».

Cuneo fiscale e ritocco delle buste paga entro il primo maggio

«Il taglio al cuneo fiscale riguarderà 10 milioni di italiani che prenderanno 10 miliardi di euro: 80 euro netti in busta paga. Il limite su cui noi ci attestiamo sono 25 mila euro lordi, circa 1.500 euro netti. I destinatari del nostro intervento non sono solo i ceti meno abbienti, ma anche un po’ di ceto medio».

«La copertura di questi 10 miliardi è totalmente fatta dal governo sulla base del risparmio di spesa, dei numeri macroeconomici generali che vi indicherò ma senza aumento della tassazione».

Irpef, Irap, spread e spending review

«La spending è uno strumento che secondo i dati di Cottarelli arriva nel 2016 a valere 35 miliardi, nel 2015 vale 19 miliardi e nel 2014 sette miliardi. Cottarelli ha parlato prudenzialmente di 3 miliardi».

«Mantenendo il limite del 3% del deficit, abbiamo un margine di 6 miliardi». Così il premier Matteo Renzi ha aggiunto che «noi abbiamo margini nel rapporto al 3% dello 0,4% visto che siamo al 2,6%».

«Per rimanere al debito dello Stato si vede un abbassamento del costo: il debito è calcolato su uno spread a 250 punti base. Se lo calcoliamo a 200 punti c’è un margine di 2,2 miliardi».

«Dal primo di maggio si riduce l’Irap alle aziende private del 10% e questa operazione non sta nei 10 miliardi del cuneo: l’operazione si finanzierà con l’aumento della tassazione sulle rendite dal 20 al 26% (2,6 miliardi)».

«La stragrande maggioranza degli imprenditori, comunque, dice “fai benissimo” a mettere i soldi in tasca dei lavoratori. Ma noi ci occupiamo dei costi delle imprese, dal primo maggio i costi Inail saranno di 1 mld in meno, una legge del governo precedente ma che noi attuiamo».

Il piano casa

«Il Cdm ha approvato il piano casa che avrà un impatto di 1,7 miliardi».