La vendetta di Valditara: ritirata a Soresina la circolare che invitava a non interrogare durante il Ramadan

Il ministro Valditara contro la preside del Bertesi di Soresina "colpevole" di aver emanato una circolare che invitava i professori a non fare verifiche durante il Ramadan.

La vendetta di Valditara: ritirata a Soresina la circolare che invitava a non interrogare durante il Ramadan

Dopo lo schiaffo ricevuto dal Consiglio di istituto della scuola Iqbal Masih di Pioltello, che ha confermato la sospensione delle lezioni nella giornata del 10 aprile, ultimo giorno del Ramadan, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara trova la sua rivincita a Soresina, in provincia di Cremona. Qui la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “G. Bertesi” Daniela Romano aveva emanato due settimane fa una circolare avente ad oggetto “Informazioni sul Ramadan e Linee Guida per il Personale Docente”. Oggi il Miur ha informato, tramite il suo ufficio stampa, che “la stessa dirigente scolastica ha comunicato formalmente al personale della scuola il ritiro della nota, in quanto avrebbe potuto generare disagio e confusione nella comunità scolastica. Tale decisione è stata anche il frutto dell’intervento e della proficua interlocuzione che il Ministero ha tenuto con la dirigente”.

Il ministro Valditara contro la preside del Bertesi di Soresina “colpevole” di aver emanato una circolare che invitava i professori a non fare verifiche durante il Ramadan

“Vi incoraggio a dimostrare sensibilità culturale e religiosa durante il Ramadan e a rispettare le pratiche religiose; alcuni studenti potrebbero essere affetti dalla riduzione dell’energia dovuta al digiuno, siate comprensivi rispetto all’attività didattica”, scriveva la preside Romano nella circolare poi ritirata, aggiungendo di “evitare di consumare cibi e bevande all’interno della scuola durante le ore di digiuno del Ramadan come segno di rispetto per coloro che lo stanno osservando. E se notate stanchezza o disagio in studenti o colleghi offrite il vostro sostegno e comprensione”. Invitava, inoltre, per il 6 e il 9 aprile “a non fissare verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica”, e “quando possibile a fornire opportunità per i momenti di preghiera e riflessione, durante la giornata scolastica per coloro che desiderino parteciparvi”.

Dopo gli attacchi subiti da due consiglieri comunali della Lega, stesso partito del ministro Valditara, e della immancabile eurodeputata del Carroccio Silvia Sardone, che non perde occasione per paventare il pericolo di “una islamizzazione degli istituti scolastici italiani”, la dirigente aveva spiegato di aver “solo inviato una circolare come ho fatto lo scorso anno, seguendo una prassi consolidata che non prevede né chiusure né iniziative di alcun genere. Anzi, a titolo personale dico senza problemi che sono del tutto contraria alla chiusura delle sedi scolastiche per la fine del Ramadan e su questo ci tengo ad essere chiara. Il contenuto della nostra circolare è solo quello di fornire un contributo per promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso in cui tutti gli individui si sentano accolti e supportati”. Ieri, dopo l’intervento del ministro, il clamoroso dietrofront della preside.

Canta vittoria quindi il Ministro, che proprio oggi su Il Giornale aveva ribadito, con una prosa assai faticosa, il “suo” concetto di scuola, che deve mettere al centro il patriottismo, negando multiculturalismo e il cosmopolitismo. “Il punto di partenza per un ragionamento sull’integrazione e sulle politiche scolastiche che possono promuoverla è il modello di società che si ha in mente: una società che abbia una sua chiara identità valoriale, ben espressa da alcuni principi cardine della Costituzione, fondata cioè su un patriottismo costituzionale e su un forte senso civico, ovvero”, ha scritto.

“In alternativa – continua il ministro -, una società dove più culture vivono l’una accanto all’altra, talvolta nel dialogo, più spesso nell’indifferenza, o, addirittura, nella conflittualità, senza necessariamente identificarsi tutte in alcuni comuni valori fondativi, senza cioè avvertire tutte un’identità che le accomuni e le faccia sentire realmente parte di uno Stato. Una società, questa, tendenzialmente internazionalista e cosmopolita, che ha rinunciato all’idea di patria, per cui, anzi, la patria è il mondo”. Secondo Valditara “il primo modello di società è quello conforme alla tradizione occidentale, era la visione romana, mai razzista, aperta a chiunque, ma con una forte identità. E’ evidente che una visione di questo tipo presuppone che gli stranieri imparino innanzitutto la lingua italiana, quindi la cultura e i valori costituzionali”.

L’arcivescovo di Milano Delpini ha scritto un messaggio ai “fratelli e alle sorelle musulmane” per la fine del Ramadan

Valditara ha dovuto suo malgrado porgere l’altra guancia all’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che ha scritto un messaggio ai “fratelli e sorelle musulmani” per la fine del Ramadan, “in gran parte coincidente con la Quaresima cristiana”. “Vi presento i migliori auguri – miei personali e di tutti i cristiani della Chiesa ambrosiana – per la prossima festa di ‘Id al-Fitr”, si legge. “Come lo scorso anno, abbiamo condiviso gran parte di questo momento fondamentale della nostra fede con il vostro mese di Ramadan. Una circostanza temporale che è molto più di una semplice coincidenza. Ci siamo allenati insieme a rimettere al centro della storia Dio, ricordandoci che quando l’uomo estromette Dio dalla sua vita finisce per adorare le cose terrene, e che la vera religiosità è quella che adora Dio e ama il prossimo”.