L’allergia delle toghe alle riforme

di Gaetano Pedullà

Giustizia, ci risiamo. In un Paese dove tutti a parole vogliono il cambiamento e tutti, sempre a parole, si dicono disposti a fare la loro parte, quando si toccano i magistrati non c’è più niente da fare. La riforma presentata con enfasi dal Governo, dove tra le tante modifiche sacrosante rimaste sfumatissime sullo sfondo emergeva giusto l’introduzione del principio di responsabilità per le toghe che sbagliano, si è già arenata. Il Guardasigilli Orlando, visto il muro che gli cresceva di fronte, pur di salvare la sua proposta ha iniziato a smontarla un pezzo qua e un pezzo la, facendo sollevare Forza Italia che proprio su questa legge aveva preteso precise garanzie. Quanto ha pesato sul ripensamento dell’esecutivo l’avvertimento arrivato a Renzi a stretto giro di posta dopo la presentazione del progetto di legge? Il premier aveva risposto con un sarcastico “brrr, che paura…” dopo la bocciatura dell’Associazione nazionale magistrati, ma poco dopo si era visto arrivare un avviso di garanzia ai candidati del Pd alle primarie in Emilia Romagna e il coinvolgimento del padre in un processo per bancarotta. Così, per non dimenticare chi è che ha il coltello dalla parte del manico.