L’altare è passato di moda: gli italiani non si sposano più. Le unioni di fatto sono raddoppiate dal 2008. E le coppie che convivono sono oltre un milione

Vi dichiaro marito e moglie. Una frase ormai desueta in Italia. Nel Paese, infatti, sono sempre di meno le coppie che decidono di sposarsi. E chi si sposa preferisce il rito civile. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat sono abbastanza chiari in tal senso. Nel 2014 in tutto sono stati celebrati 189.765 matrimoni, circa 4.300 in meno rispetto all’anno precedente. Al primo matrimonio si arriva sempre più maturi: gli sposi in media hanno 34 anni, le spose 31.

I DATI
Insomma, gli italiani si sposano sempre di meno e preferiscono sempre più le unioni di fatto, che dal 2008 a oggi sono raddoppiate. Le coppie che convivono sono 641mila nel nostro Paese. Dieci volte di più di quante non fossero nel 1994. Nel quinquennio 2009-2013 il calo è stato in media di oltre 10mila matrimoni all’anno. La diminuzione dei primi matrimoni – spiega l’Istat – è dovuta, in parte, a un “effetto struttura”, legato al cambiamento nella composizione della popolazione per età. La prolungata diminuzione delle nascite, che dalla metà degli anni Settanta e per oltre 30 anni ha interessato il nostro Paese, ha infatti determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età in cui le prime unioni sono di gran lunga più frequenti, quella tra 16 e 34 anni. Nel 2014 i giovani di cittadinanza italiana 16-34enni sono poco meno di 11 milioni, oltre 1 milione e 300mila in meno rispetto al 2008”. Curiosità: numeri alla mano i matrimoni religiosi sono più stabili di quelli celebrati in Comune. Mettendo a confronto i dati del 1995 con quelli del 2005, la propensione a separarsi è molto inferiore (e stabile nel tempo) nei matrimoni celebrati con il rito religioso. Per quanto riguarda l’instabilità coniugale, il rapporto dell’Istat segnala che sarebbe in una fase di assestamento, almeno secondo i dati relativi al 2013 e al 2014 sul fenomeno. Nel 2014 le separazioni sono state 89.303 e i divorzi 52.335, le prime in leggero aumento e i secondi in lieve calo rispetto all’anno precedente. Per i divorzi concessi nel 2014, l’intervallo di tempo intercorso tra la separazione legale e la successiva domanda di divorzio è pari o inferiore a cinque anni nel 60,2% dei casi.

AL SUD
Aumentano le separazioni nel Mezzogiorno, dove i valori sono più che raddoppiati (si è passati da 70,1 a 254,0 separazioni per 1.000 matrimoni in Campania e da 95,3 a 309,4 in Sardegna). Le regioni del Nord e del Centro registrano nello stesso periodo un incremento più contenuto.