L’ambasciata italiana in Libia è chiusa. Ma la Farnesina ha un inviato speciale. C’è Giorgio Starace a supervisionare sullo Stato nordafricano

L’ambasciata italiana in Libia è chiusa da mesi ma i nostri tecnici sequestrati domenica scorsa possono stare tranquilli: l’Italia in Libia ha infatti nientepopodimeno che un inviato speciale. Sarà per l’assonanza con il tema dell’energia caro al fratello Francesco Starace (Ad dell’Enel) che il nostro ministro Gentiloni ha affidato all’altro Starace – Giorgio – l’incarico decisamente insolito. Da qualche parte d’altronde il diplomatico andava sistemato e quale migliore sede di una sede che non c’è? Starace – l’ambasciatore – era reduce da Abu Dhabi, dove però aveva terminato l’incarico. Per lui si era pensato perciò a un incarico direttamente a Palazzo Chigi. Una scelta trovata poco elegante persino per quella parte del giglio magico che ha indicato e sostiene il fratello alla guida dell’Enel. Di qui la scelta di affidargli una supervisione della Libia, dove la nostra sede diplomatica è chiusa da febbraio. Tra immigrati che partono più di prima e ora il sequestro non si può dire che l’ambasciatore elettrico ci abbia portato fortuna.